Il Paese del bengodi e’ triste e disorientato.
Piu’ disorientato che triste a dire il vero, mi pare.
Eppure quando si parla di pubblicita’ anzi di engagement non credo ci si possa smarrire piu’ di tanto oramai.
L’anno che verra’ sara’ l’anno di Internet. Dovra’ essere l’anno di Internet “overall”.
La crisi c’e’ ed e’ evidente ma quello che non possiamo permetterci e’ che la crisi si trasformi in un collasso, che si avrebbe “fermando completamente le macchine” e, si sa, la cosiddetta pubblicita’, chiamiamola ancora cosi’ per un attimo anche se sappiamo tutti che e’ un termine obsoleto, costituisce un reale traino per i consumi e deve essere soprattutto in queste circostanze un investimento strategico per le aziende.
No Martini, no party.
No Pubblicita’, no consumi per intenderci.
Pensando al 2009, c’e’ sicuramente da stare preoccupati, ma con la consapevolezza di avere a disposizione tutti gli attrezzi del mestiere, talismani compresi naturalmente, per far fronte a quello di quello che molti analisti gia’ preannunciano essere l’"annus horribilis" dell’economia mondiale.
E’ arrivata “redde rationem” e questa volta penso, anzi sono convinta, che Internet debba e possa fare la sua parte sfoderando tutte le sue armi e virtu’ per aiutare concretamente il mercato degli investimenti a sostenere le proprie marche attraverso un uso attento, scientifico e misurabile della comunicazione.
Ci sono tutti ma proprio tutti gli elementi che consentiranno alle aziende di contare sulle piu’ importanti variabili che influiscono sul Return On Investment: efficacia ed efficienza, impatto, ricordo, coinvolgimento, relazione, misurazione, ottimizzazione, intenzione all’acquisto e acquisto.
E ci sara’ anche Audiweb, che non sara’ affatto un dettaglio, il prossimo anno, in termini di strumento per le analisi delle audience, che garantira’ agli operatori della domanda e dell’offerta di consolidare e rinforzare, semmai ve ne fosse ancora bisogno, la leadership di Internet come ambiente fulcro di ogni strategia di comunicazione.
Sara’ un anno faticosissimo ma sara’ l’anno della svolta.
Il 2009 consentira’ alle aziende finalmente di credere fortemente che l’unico modo per costruire una relazione forte e trasparente con i consumatori e’ quello di scendere sul terreno della concretezza, dove le persone stanno e passano moltissimo del loro tempo spesso cercando proprio un contatto un rapporto con le marche, Internet.
Il Paese del bengodi ha un’enorme chance per continuare ad esserlo, l'opportunita' di abbracciare una volta per tutte l’innovazione e di farla propria. E l’innovazione passa anche da una diversa allocazione dei budget pubblicitari che sempre piu’ dovranno essere dedicati ai media digitali interattivi.
Ai piu’ pigri, pavidi o scettici dell'ultima ora, potrei dire che tanto hanno poco da perdere ormai, ai i piu’ coraggiosi o semplicemente pragmatici direi che se oseranno un po' di piu' non se pentiranno ed il merito sara’ tutto loro.
Buon 2009 a tutti coloro che ci avevano creduto gia’ in tempi non sospetti, che ci stanno credendo ora e a quelli che ci crederanno. A quelli invece che non si ricrederanno velocemente auguro invece che non sia troppo tardi.
mercoledì, dicembre 17, 2008
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