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lunedì, luglio 24, 2006

Quanti sono i Blog in Italia?

Quanti sono i Blog in Italia?
nel mese di febbraio avevo postato questo messaggio:
...Secondo l'ultima Eurisko New Media il 2% degli utenti internet possiede/gestisce un blog personale cio' significa che in italia ci sono circa 350.000 blog...

Sapete quanti sono ora sempre secondo l'ultima vawe della ricerca GFK Eurisko New Media?
il 4% ovvero circa 650.000...potere degli "user generated content"

domenica, luglio 23, 2006

Lynette e le sue favolose chart

Vorrei parlarVi di Lynette e di come Lei all'interno di Isobar abbia trovato un modo per condividere la conoscenza con la convinzione, che e' anche la mia, che solo diffondendo la cultura del digitale si possa accelerare la trasformazione del settore della comunicazione.
Lynette Webb (un cognome una garanzia :-) e' la mia collega di Londra che fa la "strategic analyst" ed e' una fucina di idee e di modi per supportare il nostro network Isobar.
Guardate Voi stessi che galleria di immagini evocative.
Credo non vi sia nulla di meglio di un'immagine, di una foto con un commento sintetico per trasmettere un messaggio impattante e che lasci il segno.

http://www.flickr.com/photos/lynetter/sets/72057594139269787/

venerdì, luglio 21, 2006

L'email marketing e' in declino???

Oggi mi ha telefonato un giornalista dicendomi che stava scrivendo un articolo su "...questo fenomeno del declino dell'email marketing...", dicendomi se avevo dati che potessero supportare questo trend negativo.
Ho strabuzzato gli occhi...perche' con le orecchie non mi riesce :-)
Gli ho chiesto da quale presupposto-fonte partisse la sua considerazione visto che dal mio punto di vista invece il trend presentava dei valori positivi.
Naturalmente l'email marketing ha subito degli "scossoni" a causa di un utilizzo improprio ed in alcuni casi illegale della posta elettronica (vedi spamming, phishing etc), e ancora ne subira', ma da qui a dire che dovremmo recitare il "requiem" dell'email marketing...accidenti, no!
Oggi siamo di fronte, da un lato, ad un consumatore piu' maturo ed attento a selezionare e filtrare i messaggi indesiderati, dall'altro alle aziende che finalmente stanno comprendendo il valore di questo veicolo iniziando ad utilizzarlo sempre piu' strategicamente e ponendo grande attenzione alla qualita' dei contenuti, con l'obiettivo di coinvolgere il consumatore in una relazione duratura e soddisfacente da entrambe le parti.
La curva di adozione dell'email marketing nelle aziende in quanto una delle piu' importanti piattaforme di dialogo con i consumatori si sta via via elevando. Perche'? Semplice perche' se gestita con professionalita' funziona.
L'email marketing non e' un fenomeno di moda bensi' una modalita' molto efficace ed efficiente per le aziende di entrare in relazione con i consumatori. Tutto qui.

Riporto questa newsletter che ho ricevuto ieri e che "casca a fagiuolo":

REMEMBER SIX YEARS AGO OR so when e-mail was "the flavor of the month"?
You remember--all of those comments about customers feeling free to e-mail what they were thinking while they sat in their pajamas? Back then, for the first time in a very long time, customers felt like they could actually have "real conversations" with companies. And, when companies started to e-mail back...well, you would have thought that solving world hunger could not have been far off.
Cool? WAY Cool! Consumers couldn't believe they had found an alternative vehicle to engage in a two-way dialogue with companies whose services and products they valued. This event was the footing for the foundation of face-to-face marketing online.
Yeah, e-mail had one hell of a "coming-out party": cheap, relatively easy, very responsive and safe--everyone's eyes were on her. For a while, she even came with flashy videos and java scripts that made e-mail interesting to open and fun to read. And just when this beautiful channel debutante was in the middle of her big dance, the party was over.
The commoditization of e-mail pricing fueled by vendor wars, bells and whistles galore, and the looming promise of a CRM platform that solved everything, swooped in and crashed the party. When this happened, e-mail entered a dark age filled with, spam, phishing, and deliverability issues. The glamour, glitz, and ease of use were gone.
But guess what? It is time for e-mail's second coming-out party. She's reinvented herself and she's back with a vengeance! Today's e-mail is not the e-mail you used to know. Today's e-mail has emerged as the cornerstone of digital media and digital relationships--and is now the way that over 60 million people communicate with their friends and family on a daily basis. E-mail has become much more than a commoditized messaging platform; it is the glue that bonds the customer to the brand in a digital world. Ninety-five percent of companies who market use e-mail as a key marketing vehicle. If your company is not using e-mail in a strategic manner, or does not recognize that EVERY e-mail you send or respond to is an opportunity to deliver on the promise of your brand, you are clearly missing the party. In the new world of e-mail, there are seven key strategic elements that need to be considered when planning a program or campaign: 1. Your growth and maintenance plans for your prospect e-mail database.
2. Your opt-in methodology and early engagement strategy.
3. Your e-mail "promise" and the way the brand is represented.
4. Your header information and deliverability score and reputation.
5. "Above the fold" placement of imagery that drives action and use of relevant content.
6. The Web site/landing page engagement flow and interaction.
7. The strategy for integrating the precious content in your e-mails with other digital media: blogs, rss feeds and communities.
...
Check out the E-mail Experience Council Web site at http://www.emailexperience.org.

giovedì, luglio 20, 2006

Noblesse Oblige

ovvero "la classe non e' acqua"
...cliccare per leggere
http://www.seotalk.it/

domenica, luglio 09, 2006

Se son rose fioriranno...

Maggio, il mese delle rose, offre ancora una profumatissima perfomance per il mercato dell'online advertising. La crescita del mercato per il quinto mese continua inarrestabile, a breve ce lo confermeranno i dati di NMR, Iab Italia e AssoInternet. Siamo sempre intorno al 50%. Un dato davvero entusiasmante se comparato con i media classici che continuano a mantenere una posizione che oserei definire difensiva.
Sicuramente assisteremo ad un lieve rallentamento nei mesi di luglio e agosto, periodo in cui storicamente il mercato presenta un andamento "vacanziero", ma sono convinta che di nuovo gli ultimi tre mesi dell'anno riequilibreranno la situazione riportando i livelli di incremento ai primi cinque mesi dell'anno. Quindi non spaventiamoci, "the tipping point" e' finalmente arrivato, difficile tornare indietro a questo punto ;-) ...a proposito ne consiglio a tutti la lettura http://www.gladwell.com/tippingpoint/index.html
...un saluto dalla Vostra "connector"...

domenica, luglio 02, 2006

Verso l'advertising on demand

La frammentazione dell'audience attraverso i numerosi media interattivi che sempre piu' diventeranno l'alternativa ai tradizionali mezzi di comunicazione sta generando anche una grande novita' nell'ambito della pubblicita', anzi due.
Obiettivo primario sara' quello di raggiungere il target interpretando a priori le sue esigenze ed offrendogli una pubblicita' totalmente coerente e rilevante. Mi riferisco al concetto di "behavioural targeting" che tiene conto di processi profilazione deduttiva ed induttiva e che potrebbe essere la vera ancora di salvezza per chi crede come me che, nel giro di qualche anno, la somministrazione di fortissime dosi di pubblicita' televisiva non solo non sara' piu' in grado di alzare la curva del ricordo e di tutte le altre metriche che portano all'intenzione di acquisto ma richiedera' budget molto elevati e peraltro indirizzati ad un pubblico, quello televisivo, che tutto sommato non ha tutto questo grande potere di acquisto essendo in buona parte composto da individui over 65 anni.
Inoltre i consumatori stanno cambiando molto in termini di attitudine all'acquisto dei prodotti: prima di comprare si informano perche' non si accontentano piu' di essere convinti attraverso terapie basate su dosi massicce di GRP's; e dove si informano? Naturalmente su Internet. Prova ne e' il fatto che tutte le volte che si misura la correlazione tra una campagna televisiva e cio' che avviene online, principalmente sui motori di ricerca, si rileva una crescita delle ricerche effettuate per approfondire le caratteristiche del prodotto o del servizio visto in TV.
La pubblicita' interattiva che puo' essere misurata puntualmente attraverso un'attivita' di tracking delle azioni che i consumatori fanno a seguito dell'esposizione ad un banner ad esempio o ad un text-link consente anche di avere una serie di "key learning" che conducono all'ottimizzazione degli investimenti in termini di efficacia dei mezzi e dei veicoli pianificati e di efficienza. Chiamo in causa un'altra volta i motori di ricerca che offrendo una politica commerciale legata alla perfomance, per il momento del click, oltre che al concetto di asta della parola chiave stanno iniziando a far vacillare un modello, quello dei media tradizionali, stra-consolidato basato sull'acquisto di "stime di audience". Non e' difficile immaginare quindi, se tanto mi da' tanto, un futuro nel quale il consumatore che vorra' essere raggiunto da messaggi pubblicitari se non totalmente "on demand", sicuramente affini ai suoi needs del momento, ed il cui valore commerciale dipendera' dalla perfomance che essi sono in grado di generare in termini di Return On Investement.

Vi segnalo un interessante documento di Philip Gould pubblicato anche sul blog del Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, che ho scoperto con piacere essere un blogger
www.isba.org.uk/isba/events/AC06-LordGould.pdf