bling bling blog

Bling Bling Blog

domenica, dicembre 17, 2006

Giornalisti qua, giornalisti la'

Mentre i giornalisti italiani si occupano di scioperare, togliendo la loro firma agli articoli, a causa dell'inasprimento del conflitto sindacale legato ai rinnovi contrattuali oltre che per protestare contro le trattenute sulla tredicesima decise dalla FIEG per gli scioperi fatti durante l'anno http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_2054577763.html
Il Time dedica la copertina di uomo dell'anno all popolo della rete. In copertina, nessun volto famoso, come nelle passate edizioni, ma uno specchio: "Perché riflette letteralmente l'idea che voi, non noi state trasformando l'era dell'informazione", afferma in un comunicato il redattore capo Richard Stengel.
http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,1569514,00.html

giovedì, dicembre 07, 2006

IAB EUROPE SUPPORTS THE COUNTRY OF ORIGIN PRINCIPLE IN EUROPE

IAB EUROPE signs Cross-Industry Declaration


IAB Europe CALLS ON MEPS TO STOP MEMBER STATES INTERFERING IN FREE CIRCULATION OF INTERNET AND MOBILE CONTENT
INDUSTRY DECLARATION PUBLISHED IN ADVANCE OF FIRST READING VOTE ON AMS/TVWF, 11-14 DECEMBER
Safeguarding the principles of mutual recognition and country of origin is the most effective way of ensuring that consumers are provided with the widest choice of innovative media services by thriving European media, information, technology and entertainment industries
IAB Europe joins Europe’s media and internet industry in calling on MEPs to reject proposed amendments to the draft audiovisual media services directive that would give individual Member States a possible derogation to the country of origin principle laid down by the Commission’s original text. MEPs cast their First Reading vote on AMS in the December Plenary (11-14/12).
The IAB EU joins nearly 60 signatories from the media and Internet world in presenting a Declaration to MEPs this week where the key message is to "call on Members of the European Parliament to ensure that one Member State cannot raise objections to programmes and on-demand internet based services or the advertising which supports these services from another Member State on the very broad grounds of "general public interest". IAB Europe fears that this derogation gives Member States carte blanche to summon up "general interest" as an excuse to block any content from other countries. Areas in danger include advertising and marketing to children where some Member States impose national bans on their operators. IAB fears that giving Member States a right to interfere would completely undermine the integrity of the directive.
Country of Origin, argues the media and internet industry, provides the level of legal certainty necessary to encourage companies to exploit opportunities afforded by the internal market.
New on-demand services on the internet and via mobile need legal certainty. It is not acceptable for providers never to know until the day they launch a service which laws they will be subject to. Without this principle of mutual recognition based on home country control, media service providers will be subject to content control from outside their own jurisdiction.
IAB Europe maintains that such derogation would be completely at odds with the notion of an internal market and must be rejected to safeguard the future viability of Europe’s media services.
www.iabeurope.ws

domenica, novembre 26, 2006

Google e Internet caccia alle streghe

Siamo nell'arco di 48 ore ripiombati nel Medio Evo. Si Signori, siamo di nuovo nel Medio Evo dell'informazione ed e' partita la caccia alle streghe.
La classe politica, il quinto potere, il sistema giudiziario italiano stanno dimostrando la loro totale inadeguatezza nell'occuparsi di una problema come quello dell'informazione via internet.
E la dimostrazione di questa incapacita' totale di gestire la situazione si e' palesata proprio con la vicenda del video della violenza sul ragazzo handicappato, dove anziche' analizzare il problema nella sua evidenza dal punto di vista sociologico e psicologico-ovvero perche' quattro adolescenti decidono di picchiare un loro compagno piu' debole e indifeso riprendendo la scena con cellulare e poi renderla pubblica? - ci si sta focalizzando su un altro versante che e' di tutt'altra natura.
Insomma, non so se mi spiego ma siamo davvero la paradosso: si e' perso di vista l'obiettivo, si da' la colpa a Google, ad Internet che hanno fatto la stessa funzione che avrebbe potuto avere un qualunque altro veicolo -che so una chiavetta USB recapitata alla sede dell'Ansa attraverso un corriere- anziche' andare una volta per tutte a fondo del problem della generazione dei teen-agers sempre piu' in balia di una societa' che di tutto si occupa fuorche' di loro.
L'establishment si e' rivelato in tutta la sua incapacita' di rapportarsi con la vita reale. E per dare l'impressione di sapersene occupare ha deciso di emettere una condanna nei confronti di Internet senza nemmeno conoscerne le funzionalita'.
Come dire, si sta colpevolizzando il vettore (il corriere, se si fosse trattato della chiavetta Ubs inviata alle sede dell'Ansa) anziche' domandarsi ed andare a fondo del perche' si sia verificato un atto come quello della scuola di Torino.
Aiuto! Ma in che Paese viviamo???
Ma come non preoccuparsi del fatto che sia partita l'ennesima campagna TV anti-internet, nata e strumentalizzata con lo "scandalo" Google? ...Telegiornali che parlano tangenzialmente delle nefandezze di quattro giovani disgraziati, puntando il dito su Google piuttosto che approfondire le cause della "degenerazione" di questi ragazzi.
Ma come si fa a questo punto a non assumere un atteggiamento di difesa della liberta' dell'informazione che nessun altro media al di fuori di internet e' in grado di garantire?
Ma come non dire allora che la causa di questo ed altri raccapriccianti episodi di violenza siano in gran parte dovuti ai modelli comportamentali che oggi offre la TV ai minori?
Come non denunciare questa TV che e' allo sbando e che ne se frega altamente di rispettare le fasce protette, mandando on air programmi allucinanti, che contengono sesso, violenze verbali e fisiche, proposti qualunque ora della giornata?
Vorrei lanciare un appello a tutti i miei colleghi ed e' quello di creare immediatamente un Comitato permanente per l'informazione su Internet che possa essere il punto di riferimento per far conoscere alle istituzioni giudiziarie, politiche e agli organi di informazione il valore e le peculiarita' della rete.
Questa caccia alle streghe non ha nessun fondamento e il Medio Evo e' cosa di 500 anni fa. Indietro non si puo' tornare, si puo' solo avanzare.

sabato, novembre 18, 2006

Second Life

Ultimamente i media hanno ripreso a dedicare grande attenzione ai fenomeni sociali ed alle "conversazioni" che avvengono in rete.
Questa settimana su L'Espresso c'e' un articolo dedicato a Second Life www.secondlife.com
Ora non voglio parlarvi di Secondlife dal punto di vista marketing e advertising, potrei raccontarVi del fatto che per adidas Isobar ha aperto un negozio in Linden Town...ma non e' questo davvero di cui vi voglio parlare...le mie domande sono perche' e come si fa?
Perche' secondo Voi 1, 5 milioni di persone hanno deciso di vivere un seconda vita in Linden Town?...e poi, come fanno a passare molte ore della loro giornata in Linden Town?
Io ho acquisito la cittandinanza in Secondlife, mi chiamo Layla Santos, e l'ho fatto per una questione professionale, ma vi assicuro che pur avendo un committment cosi' forte, non riesco a viverla.
Eppure sembra siano tutte persone "normali" i cittadini di Linden Town, ma come fanno?...forse che li' in Linden Town abbiano inventato la macchina del tempo e ancora noi non lo sappiamo?

domenica, novembre 12, 2006

Il vanghetto dove lo metto?

Ok....passata la crisi iperglicemica che qualcuno di voi, conoscendomi, avra' sicuramente ravvisato nel mio precedente post ;-)
sono di nuovo qui perche', avrei voluto parlarVi del Vanghetto, ma invece no, non posso...non l'ho trovato neanche su
http://it.wikipedia.org/wiki/Speciale:Search?search=vanghetto

Con tutta la delicatezza che sarebbe stata necessaria per parlarvi di questo scottante argomento, il vanghetto, comincio col dire che la storia sui fondatori di Yahoo la si puo' trovare qui
http://docs.yahoo.com/info/misc/history.html
http://www.mediamente.rai.it/mmold/english/bibliote/biografi/y/yang.htm
e che Jerry Yang pur essendo nato a Taipei ha fatto tutti gli studi negli USA e dunque possiamo attribuire la nascita di Yahoo alla formazione delle scuole americane, non cinesi.
Chissa' se attraverso un neologismo dato dall'unione delle due parole si possa trovare qualcosa che ci spieghi meglio la storia e l'utilita' dello "Yanghetto".
Chi e' stato al Convegno dell'8 mattina di IAB Forum, sa esattamente a cosa mi sto riferendo.
Ironia a parte ho trovato l'intervento di Giulio Malgara allo scorso IAB Forum interessante da un lato ma preoccupante dall'altro. Per carita', tanto di onore a chi e' stato capace di creare un'azienda di successo come la sua Malgara Chiari & Forti SpA
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/07_Luglio/06/rai.shtml ed e' stato insignito della laurea ad honorem oltre che del cavalierato della Repubblica, ma come si puo' pensare di dire, senza suscitare alcuna reazione di sgomento, davanti ad un pubblico di professionisti della comunicazione, che Internet va bene sostanzialmente per comunicare prodotti come il vanghetto? Come si puo' sostenere una tesi che, se solo fosse vera per meta', metterebbe in ginocchio una buona parte dell'economia mondiale?

Caro Dottor Malgara,
mi rivolgo direttamente a Lei. Vorrei rassicurarla sul fatto che gia' dagli atti di IAB Forum 2006, senza dover andare a tirare fuori centinaia se non migliaia di ricerche sull'argomento, e' possibile farsi un'idea di quanto importante ed indispensabile sia diventata internet per tutte le aziende italiane ed internazionali. Internet e' un asset centrale nella comunicazione d'impresa, certo anche per quell'azienda che nel Nord-Est del nostro Paese ha fatto la sua fortuna producendo il vanghetto, ma provi a pensare anche alla Procter & Gamble che ha deciso di pianificare advertising sui siti di social networking (nella fattispecie My Space) per promuovere il nuovo deodorante Secret Sparkle
http://www.nytimes.com/2004/12/03/business/media/03adco.html?ex=1259902800&en=1fddda6e4765b380&ei=5088&partner=rssnyt
Ecco uno stralcio dell'articolo del New York Times: "...But P.& G. has decided that mass marketing will keep losing effectiveness as media choices and consumer control grow, so it has made charting new paths to consumers a priority.
"This is the first time we've tried this," said Michelle Vaeth, a communications director at Procter & Gamble in Cincinnati. "We really hope it works, because we recognize that MySpace.com is a growing and important player in the social networking Internet space."
Social networking sites, particularly those friendly to music fans, are a growing destination for the company's target audience. "We have to be where they are in this online world," Ms. Vaeth said..."
Oppure, dia per cortesia un'occhio a questi risultati della ricerca condotta in Olanda da Forrester per Unilever e il prodotto Dove che prova quanto sia efficace ed efficiente l'advertising online per un prodotto mass-market come il sapone
http://www.forrester.com/Research/Document/Excerpt/0,7211,36740,00.html

Di certo Internet e' cosi' flessibile ed efficace, a differenza del vanghetto per quel poco che ne so, da poter soddisfare gli obiettivi di marketing e di comunicazione di qualunque azienda e qualunque prodotto. E non lo dico io, lo dicono manager che ogni giorno fanno i loro conti con il famigerato ROI.
Comunque mi rendo assolutamente conto del fatto che e' ancora necessario fare cultura ed e' per questo che Iab e tutti i professionisti di questo settore della comunicazione interattiva si mettono a totale disposizione del mercato per poter dimostrare con fatti oggettivi che in un ambiente confortevole com e' l'online, c'e' spazio per tutti e che questo "spazio" puo' essere sfruttato al meglio con risultati molto positivi.
Tra l'altro, consapevole proprio del fatto, come diceva Lei, che dobbiamo ancora fare molta cultura, proprio il primo di dicembre saro', insieme ad altri validi professionisti del settore, a Udine per un Convegno Aipem dal titolo "Comunicazione Innovazioni per l'uso"
http://www.aipem.it/
Il nostro compito e' quello di mettere a fattor comune la nostra esperienza e competenza, il compito delle aziende che investono in pubblicita' e' pero' quello di sfruttarla.
E' anche una questione di competitivita' del nostro Paese rispetto alle economie degli altri Paesi che non hanno alcuna intenzione di sedersi sugli allori come invece -ogni tanto- mi viene da pensare stia capitando alla nostra fantastica ma ultimamente pigra e priva di grinta bell'Italia.

Post IAB Forum 2006 dalla mia prospettiva

E' stata una impresa fantastica...e' stato un po' come mettere in piedi una piccola Societa' in tre mesi...business plan, conti economici, creazione del "prodotto", ricerca partner, ricerca sponsor, ricerca/contatto del target, campagna di promozione, lobby, public relations, rapporti con la stampa, tracking e reporting delle attivita'...faticoso, intenso, ma al tempo stesso gratificante e divertente...soprattutto perche' al di la' dei risultati, ho lavorato con un team di persone eccezionali, appassionate, determinate, solidali, disposte ad impiegare il loro tempo e le loro intelligenze perche' tutto funzionasse al meglio. Difficile perche' ogni minuto era prezioso, la tensione era alta e non c'era tempo per rilassarsi nemmeno per un attimo...visto che nel frattempo ognuno di noi doveva anche dare priorita' al proprio "vero" lavoro.
Alla fine venerdi' mi sono commossa, e i miei colleghi di Isobar lo sanno, lo hanno visto... forse per la grande pressione sopportata in questo periodo, forse per la grande dimostrazione di stima e di affetto che mi hanno dato...
L'emotivita' che era stata "blindata e arginata" perche' non c'era, purtroppo, molto tempo per cedere alle "debolezze umane" ha avuto il sopravvento e quando l'adrenalina ha lasciato posto all'endorfina, solo a quel punto sono riuscita a rendermi conto che potevo "mollare" un po' del mio self-control perche' tutto era andato bene. E allora mi sono sentita una persona felice e fortunata per quello che sono, per quello che faccio, perche' sono circondata da persone uniche, eccezionali dal punto vista umano prima ancora che professionale, che, come me, credono profondamente nelle cose che fanno.
E' cosi', secondo me, che si costruisce un'impresa di successo, con la testa e con il cuore.
Grazie a tutti e arrivederci al prossimo anno...
btw, ho gia' alzato "l'asticella" degli obiettivi per iniziare a lavorare ad un progetto ancora piu' "grande". Giusto per non correre il rischio di annoiarsi neanche un po' :-)

www.iabforum.it
http://iabforum.blogosfere.it/

venerdì, ottobre 27, 2006

BBF - tecnologia e media un matrimonio che "saddafa' "

Qualche giorno fa sono stata invitata da Raffaele Barberio http://www.key4biz.it/
e da Gianluigi Ferri al BroadBand Business Forum http://www.wirelessforum.it/bbf2006/
Nel riflettere sui contenuti della mia relazione qualche dubbio da entrambe le parti c'era, nel senso che occupandomi di marketing e advertising, ci siamo posti implicitamente la domanda su come integrare il mio discorso e renderlo sinergico alle tematiche prettamente inerenti al "cavo".
In cuor mio ero abbastanza certa che, pur avendo a che fare con il mondo dell'ICT nella sua accezione piu' stretta, la contaminazione delle discipline mi avrebbe consentito di inserirmi "morbidamente" nel flusso delle relazioni, ma, ad ogni modo stavo cercando di trovare il giusto link per poter dare coerenza e seguire un filo logico rispetto alle relazioni che mi precedevano.
Di fatto e' stato molto piu' semplice di quanto immaginassimo. Tutti i relatori, a parte la dottoressa del Comune di Verrucchio, hanno piu' o meno sfiorato l'ambito dei media digitali ma Paolo Zocchi, Consigliere per l’Innovazione del Ministro Linda Lanzillotta, mi ha dato un bell' "assist" parlando del ruolo della pubblicita' interattiva e della sua importanza nell'ambito della catena del valore. Cosi', quando e' arrivato il mio momento mi sono trovata totalmente a mio agio, pur avendo toccato argomenti non cosi' "hard" come quelli dei relatori precedenti, ed ho a mia volta fornito un link al Sottosegretario alle Comunicazioni Luigi Vimercati che ha illustrato la proposta di riforma Gentiloni ed ha poi parlato del ruolo della pubblicita' sui media interattivi.
In definitiva io credo che oggi sia necessaria una forte integrazione fra le culture, le esperienze e le professionalita' all'interno delle aziende. Ho trovato piu' che mai importante il fatto di trovarmi non nel solito summit di addetti ai lavori della pubblicita' ma in un ambito, quello tecnologico dei fornitori di servizi di connettivita', che costituisce l'infrastruttura di base ovvero la commodity per lo sviluppo di servizi e contenuti informativi e di intrattenimento e -of course- pubblicitari, cercando di comprendere le loro problematiche e portando le mie competenze in un contesto insolito ma davvero ospitale e attento alle suggestioni "out of the box".

sabato, ottobre 14, 2006

La follia della stagione venatoria

E' sabato sono qui nel mio blog alle 8 di mattina perche' sono stata svegliata dagli spari dei cacciatori, o presunti tali, che si divertono ad uccidere gli uccelli selvatici, quei pochi uccelli rimasti nelle nostre campagne oppure a massacrare le migrazioni che in questo periodo dal nord Europa scendono verso l'Africa. E' cosi' da qualche settimana, da quando e' stata aperta ancora una volta la stagione venatoria. Abito a circa 10 chilometri da Milano, una distanza sufficiente per dichiarare, in maniera un po' snob se volete, di abitare in campagna, una distanza sufficiente per potersi indignare e denunciare questa legge anacronistica che ancora consente ad alcuni uomini di trovare godimento nel fare strage di essere viventi innocenti peraltro indispensabili per il nostro ecosistema.

venerdì, ottobre 13, 2006

Conferenza Edelman-Technorati

Sono reduce dalla presentazione di Edelman e Technorati. Ho trovato tutto molto interessante. Ho apprezzato anche il contraddittorio tra alcuni blogger ma sinceramente non ho capito quali fossero realmente obiettivo e target della conferenza (scusate la deformazione professionale).
Le Biciclette (la location) era pienissima, c'era gente per strada alle ore 11.45, seduti di fronte ai relatori un gruppo di blogger (direi lo "zoccolo duro" dei blogger italiani)...poche aziende investitori pubblicitari (li definisco cosi' per semplicita') da quanto ho visto ovvero credo il reale target della presentazione che offriva un servizio di monitoraggio della brand all'interno dei blog.
Tutto giustificabile pero'... credo sia stata, quella di oggi, una delle rarissime occasioni di incontro fra blogger, e dunque a Edelman va il plauso di averli riuniti, e credo anche che molte aziende siano state invitate ma poche abbiano capito l'importanza della presentazione e non siano venute.

domenica, ottobre 08, 2006

American dream

L'altro ieri a San Francisco ho conosciuto Chad Hurley, fondatore di YouTube. Questa settimana e' su tutti i giornali internazionali e nazionali finanziari ed economici, Forbes gli ha dedicato la copertina, ieri Repubblica dava per quasi certa l'acquisizione da parte di Google.
Ma la riflessione che volevo fare e' questa: solo in America possono succedere certe cose...e non e' un modo di dire...
Secondo voi, se You Tube fosse nato dalla brillante intuizione di due trentenni rampanti ma italiani avrebbe ottenuto lo stesso successo? Io dico di no. Primo, perche' difficilmente avrebbero trovato un venture capital che a colpi di due/tre milioni di dollari arrivava a finanziare il progetto, tutt'ora in perdita, per 11 milioni di dollari. Secondo perche' gli americani sono tanti, entusiasti e molto estroversi per cui, l'alchimia di un sito nato dall'esigenza di due amici di uplodare e vedere facilmente i proprio video amatoriali, che nel giro di pochi mesi ha iniziato a raccogliere una community di decine di milioni di users che, attraverso un meccanismo di word of mouth, l'hanno fatto diventare il sito piu' desiderabile del momento, e' una "chemistry" tutta made in USA.
Credo abbiate letto che Google sembra che lo voglia acquisire per 1,6 billion usdollars...
Ma il paradosso (che poi tanto paradosso non e') sta nel fatto che la NBC, uno dei piu' importanti network televisivi americani, ha fatto un accordo con Yout Tube in termini di investimento pubblicitario per promuovere i propri programmi televisivi attraverso ...broadcast yourself!
http://www.youtube.com/watch?v=pEa6Cnczy5c
http://www.youtube.com/watch?v=8aL26uOQiDk
La strategia creativa e' a dir poco eccezionale e per chi non avesse ancora idea di come cambiera' l'advertising o meglio il communication planning ecco qui un ottimo esempio del futuro che ci aspetta. La NBC e' stata una delle prime grandi media company a capire il valore dell'audience di You Tube tanto da inginocchiarsi ed andare ad acquistare posizioni pubblicitarie con la speranza di incrementare la propria audience televisiva. E ci potete scommettere che i risultati arriveranno.

American dream

L'altro ieri a San Francisco ho conosciuto Chad Hurley, fondatore di YouTube. Questa settimana e' su tutti i giornali internazionali e nazionali finanziari ed economici, Forbes gli ha dedicato la copertina, ieri Repubblica dava per quasi certa l'acquisizione da parte di Google.
Ma la riflessione che volevo fare e' questa: solo in America possono succedere certe cose...e non e' un modo di dire...
Secondo voi, se You Tube fosse nato dalla brillante intuizione di due trentenni rampanti ma italiani avrebbe ottenuto lo stesso successo? Io dico di no. Primo, perche' difficilmente avrebbero trovato un venture capital che a colpi di due/tre milioni di dollari arrivava a finanziare il progetto, tutt'ora in perdita, per 11 milioni di dollari. Secondo perche' gli americani sono tanti, entusiasti e molto estroversi per cui, l'alchimia di un sito nato dall'esigenza di due amici di uplodare e vedere facilmente i proprio video amatoriali, che nel giro di pochi mesi ha iniziato a raccogliere una community di decine di milioni di users che, attraverso un meccanismo di word of mouth, l'hanno fatto diventare il sito piu' desiderabile del momento, e' una "chemistry" tutta made in USA.
Credo abbiate letto che Google sembra che lo voglia acquisire per 1,6 billion usdollars...
Ma il paradosso (che poi tanto paradosso non e') sta nel fatto che la NBC, uno dei piu' importanti network televisivi americani, ha fatto un accordo con Yout Tube in termini di investimento pubblicitario per promuovere i propri programmi televisivi attraverso ...broadcast yourself!
http://www.youtube.com/watch?v=pEa6Cnczy5c
http://www.youtube.com/watch?v=8aL26uOQiDk
La strategia creativa e' a dir poco eccezionale e per chi non avesse ancora idea di come cambiera' l'advertising o meglio il communication planning ecco qui un ottimo esempio del futuro che ci aspetta. La NBC e' stata una delle prime grandi media company a capire il valore dell'audience di You Tube tanto da inginocchiarsi ed andare ad acquistare posizioni pubblicitarie con la speranza di incrementare la propria audience televisiva. E ci potete scommettere che i risultati arriveranno.

domenica, ottobre 01, 2006

CREATIVE COMMONS

In questi giorni ho seguito con un pochino di attenzione la discussione tra Vittorio Zambardino e Luca Sofri nata dalla lamentela di quest'ultimo per un comportamento non corretto da parte di Kataweb News che si esplica nel riprendere suoi post senza averlo preventivamente avvertito.
BTW: la discussione e' sempre piu' infuocata!
http://vittoriozambardino.blog.kataweb.it/
http://www.wittgenstein.it/post/20060930_62836.html


Penso che una soluzione al problema del diritto d'autore o quantomeno di un codice deontologico a cui dovrebbero rifarsi tutti coloro che rientrano in quella moltitudine di users che generano contenuti protrebbe essere quella offerta da Creative Commons.
Si tratta di un'organizzazione no profit che offre gratuitamente una serie di strumenti/licenze per proteggere le proprie opere d'ingegno.
Qui di seguito maggiori dettagli:
Creative Commons licenses provide a flexible range of protections and freedoms for authors, artists, and educators. We have built upon the "all rights reserved" concept of traditional copyright to offer a voluntary "some rights reserved" approach. We're a non profit organization. All of our tools are free.

sabato, settembre 30, 2006

The Wisdom of Crowds

Nella vita molto spesso siamo portati a sottostimare il valore delle cose piu' semplici, banali e popolari.
Pensiamo che l'esclusivita', l'unicita', l'originalita' di un pensiero, di una circostanza, di un avvenimento facciano la differenza. Questo e' vero.
Ma cos'e' che "muove" il mondo? Cos'e' quel fattore che consente all'umanita' di progredire? Sono le invenzioni geniali di pochi singoli o al massimo di un'elite di intellettuali o piuttosto l'intelligenza collettiva?
Sto leggendo un libro dal titolo "The Wisdom of Crowds" nel quale l'autore, Jim Surowiecki, un giornalista del New Yorker sostiene che sia la saggezza della folla a fare la differenza, che l'unione di piu' intelligenze, l'integrazione di molteplici punti di vista, l'incrocio e la mediazione di ogni singola idea creino piu' valore di quanto possa crearne il genio isolato di una mente illuminata con un quoziente di intelligenza superiore alla media.
Tante semplici e mediocri intelligenze se messe a fattor comune producono, secondo Surowiecki, piu' valore in assoluto e sono la vera causa dello sviluppo della Societa', dell'Economia e del Business.
Io sono d'accordo con Surowiecki. Certo, l'invenzione di un genio puo' far far qualche balzo in avanti al progresso sociale ma statisticamente parlando e' piu' importante la saggezza popolare o per meglio dire e' il contributo di un numero elevato di cervelli, seppur mediamente intelligenti, che poi consente un reale costante ed inarrestabile sviluppo del nostro essere.
Il libro non e' ancora stato tradotto in italiano ma per chi fosse curioso di leggerlo subito lo trova su Amazon e su tutti i piu' importanti e-bookshop internazionali.

martedì, settembre 12, 2006

Ma quant'e' bravo e "brave" il Ministro Gentiloni!

Comincio con il dire che un Ministro che ha un blog e' bravo "by default"...in piu' dice sul suo blog un sacco di cose interessanti. E che dire poi sul fatto che i post di chi vuole interagire con lui, lasciando i propri commenti, non vengono neanche filtrati!
Vi segnalo ad esempio questo post del Ministro, di cui trovate il link qui di seguito, che non sostiene niente di nuovo (almeno per noi addetti ai lavori)... ma se e' Lui in prima persona ad esprimersi tutto assume una dimensione come dire diversa, ipotizzando poi le implicazioni politiche che il suo pensiero possa generare. Davvero bravo! oltre che "brave" (all'inglese :-)
http://www.paologentiloni.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=2238&sid=1

mercoledì, agosto 09, 2006

WEB 2.0 attenzione ad usarlo

Lo sapevate che Web 2.0 e' un trademark coniato dall'editore americano O'Reilly?
...attenzione dunque ad usarlo, potreste essere citati in giudizio!
Per chi volesse saperne di piu':
http://www.tomrafteryit.net/oreilly-trademarks-web-20-and-sets-lawyers-on-itcork/
http://radar.oreilly.com/archives/2006/05/controversy_about_our_web_20_s.html
http://www.crunchnotes.com/?p=216

giovedì, agosto 03, 2006

Sulla Net Neutrality

E' il titolo dell'articolo molto interessante che ha scritto Massimo Fubini, A.D. di Tomato Interactive http://www.tomato.it/chisiamo/team_mf.php, su La Voce.
Ho trovato il pezzo di Massimo chiaro, anche attraverso l'uso di metafore che spiegano esattamente "l'oggetto del contendere", e ricco di stimoli.
Spero che il nuovo Governo tenga conto di questi contributi di pensiero -che ogni giorno molte persone appassionate, disponibili e competenti come Massimo, offrono cosi'... in maniera neutrale- quando si apprestera' a prendere una serie di decisioni che certamente potranno cambiare il business di molte aziende ma anche il futuro della nostra societa'.
http://www.lavoce.info/news/view.php?id=44&cms_pk=2300&from=index

About Podcasting

Il podcasting è un'applicazione che permette di scaricare file multimediali -audio e video- da internet. "Podcasting" e' un neologismo creato dalla combinazione di due parole "iPod" e "broadcasting" talmente utilizzato che lo scorso anno e' stato ufficialmente inserito nel Nex Oxford America Dictionary. Il software per il podcasting e' tipicamente reperibile online gratuitamente (ad esempio http://www.apple.com/itunes/download/ ) e una volta configurato si collega regolarmente al sito selezionato downlodando i contenuti di interesse sul proprio PC. La modalita' di erogazione dei contenuti e' ovviamente dipendentemente dall'editore degli stessi che puo' offrirli gratuitamente o attraverso pagamento.
Questa e' la definizione che propone Wikipedia:
Podcasting is the method of distributing multimedia files, such as audio programs or music videos, over the Internet using either the RSS or Atom syndication formats, for playback on mobile devices and personal computers. The term podcast, like 'radio', can mean both the content and the method of delivery. The host or author of a podcast is often called a podcaster. Though podcasters' web sites may also offer direct download or streaming of their files; a podcast however is distinguished by its ability to be downloaded automatically using software capable of reading RSS or Atom feeds.
Usually a podcast features one type of 'show', with new episodes released either sporadically or at planned intervals such as daily or weekly. In addition, there are podcast networks that feature multiple shows on the same feed.


Ma quanti sono gli internet users italiani che lo conoscono e ne fanno uso? Secondo l'ultima preziosissima indagine di GFK Eurisko New Media conoscono il podcasting circa 5,4 milioni di individui ma ne fanno uso circa 400mila persone.
Pur non utilizzandolo ancora hanno dichiarato interesse verso il podcasting circa 3 milioni di individui. Il trend e' dunque senz'altro positivo e le aspettative di crescita della curva di adozione sono anch'esse decisamente interessanti.

lunedì, luglio 24, 2006

Quanti sono i Blog in Italia?

Quanti sono i Blog in Italia?
nel mese di febbraio avevo postato questo messaggio:
...Secondo l'ultima Eurisko New Media il 2% degli utenti internet possiede/gestisce un blog personale cio' significa che in italia ci sono circa 350.000 blog...

Sapete quanti sono ora sempre secondo l'ultima vawe della ricerca GFK Eurisko New Media?
il 4% ovvero circa 650.000...potere degli "user generated content"

domenica, luglio 23, 2006

Lynette e le sue favolose chart

Vorrei parlarVi di Lynette e di come Lei all'interno di Isobar abbia trovato un modo per condividere la conoscenza con la convinzione, che e' anche la mia, che solo diffondendo la cultura del digitale si possa accelerare la trasformazione del settore della comunicazione.
Lynette Webb (un cognome una garanzia :-) e' la mia collega di Londra che fa la "strategic analyst" ed e' una fucina di idee e di modi per supportare il nostro network Isobar.
Guardate Voi stessi che galleria di immagini evocative.
Credo non vi sia nulla di meglio di un'immagine, di una foto con un commento sintetico per trasmettere un messaggio impattante e che lasci il segno.

http://www.flickr.com/photos/lynetter/sets/72057594139269787/

venerdì, luglio 21, 2006

L'email marketing e' in declino???

Oggi mi ha telefonato un giornalista dicendomi che stava scrivendo un articolo su "...questo fenomeno del declino dell'email marketing...", dicendomi se avevo dati che potessero supportare questo trend negativo.
Ho strabuzzato gli occhi...perche' con le orecchie non mi riesce :-)
Gli ho chiesto da quale presupposto-fonte partisse la sua considerazione visto che dal mio punto di vista invece il trend presentava dei valori positivi.
Naturalmente l'email marketing ha subito degli "scossoni" a causa di un utilizzo improprio ed in alcuni casi illegale della posta elettronica (vedi spamming, phishing etc), e ancora ne subira', ma da qui a dire che dovremmo recitare il "requiem" dell'email marketing...accidenti, no!
Oggi siamo di fronte, da un lato, ad un consumatore piu' maturo ed attento a selezionare e filtrare i messaggi indesiderati, dall'altro alle aziende che finalmente stanno comprendendo il valore di questo veicolo iniziando ad utilizzarlo sempre piu' strategicamente e ponendo grande attenzione alla qualita' dei contenuti, con l'obiettivo di coinvolgere il consumatore in una relazione duratura e soddisfacente da entrambe le parti.
La curva di adozione dell'email marketing nelle aziende in quanto una delle piu' importanti piattaforme di dialogo con i consumatori si sta via via elevando. Perche'? Semplice perche' se gestita con professionalita' funziona.
L'email marketing non e' un fenomeno di moda bensi' una modalita' molto efficace ed efficiente per le aziende di entrare in relazione con i consumatori. Tutto qui.

Riporto questa newsletter che ho ricevuto ieri e che "casca a fagiuolo":

REMEMBER SIX YEARS AGO OR so when e-mail was "the flavor of the month"?
You remember--all of those comments about customers feeling free to e-mail what they were thinking while they sat in their pajamas? Back then, for the first time in a very long time, customers felt like they could actually have "real conversations" with companies. And, when companies started to e-mail back...well, you would have thought that solving world hunger could not have been far off.
Cool? WAY Cool! Consumers couldn't believe they had found an alternative vehicle to engage in a two-way dialogue with companies whose services and products they valued. This event was the footing for the foundation of face-to-face marketing online.
Yeah, e-mail had one hell of a "coming-out party": cheap, relatively easy, very responsive and safe--everyone's eyes were on her. For a while, she even came with flashy videos and java scripts that made e-mail interesting to open and fun to read. And just when this beautiful channel debutante was in the middle of her big dance, the party was over.
The commoditization of e-mail pricing fueled by vendor wars, bells and whistles galore, and the looming promise of a CRM platform that solved everything, swooped in and crashed the party. When this happened, e-mail entered a dark age filled with, spam, phishing, and deliverability issues. The glamour, glitz, and ease of use were gone.
But guess what? It is time for e-mail's second coming-out party. She's reinvented herself and she's back with a vengeance! Today's e-mail is not the e-mail you used to know. Today's e-mail has emerged as the cornerstone of digital media and digital relationships--and is now the way that over 60 million people communicate with their friends and family on a daily basis. E-mail has become much more than a commoditized messaging platform; it is the glue that bonds the customer to the brand in a digital world. Ninety-five percent of companies who market use e-mail as a key marketing vehicle. If your company is not using e-mail in a strategic manner, or does not recognize that EVERY e-mail you send or respond to is an opportunity to deliver on the promise of your brand, you are clearly missing the party. In the new world of e-mail, there are seven key strategic elements that need to be considered when planning a program or campaign: 1. Your growth and maintenance plans for your prospect e-mail database.
2. Your opt-in methodology and early engagement strategy.
3. Your e-mail "promise" and the way the brand is represented.
4. Your header information and deliverability score and reputation.
5. "Above the fold" placement of imagery that drives action and use of relevant content.
6. The Web site/landing page engagement flow and interaction.
7. The strategy for integrating the precious content in your e-mails with other digital media: blogs, rss feeds and communities.
...
Check out the E-mail Experience Council Web site at http://www.emailexperience.org.

giovedì, luglio 20, 2006

Noblesse Oblige

ovvero "la classe non e' acqua"
...cliccare per leggere
http://www.seotalk.it/

domenica, luglio 09, 2006

Se son rose fioriranno...

Maggio, il mese delle rose, offre ancora una profumatissima perfomance per il mercato dell'online advertising. La crescita del mercato per il quinto mese continua inarrestabile, a breve ce lo confermeranno i dati di NMR, Iab Italia e AssoInternet. Siamo sempre intorno al 50%. Un dato davvero entusiasmante se comparato con i media classici che continuano a mantenere una posizione che oserei definire difensiva.
Sicuramente assisteremo ad un lieve rallentamento nei mesi di luglio e agosto, periodo in cui storicamente il mercato presenta un andamento "vacanziero", ma sono convinta che di nuovo gli ultimi tre mesi dell'anno riequilibreranno la situazione riportando i livelli di incremento ai primi cinque mesi dell'anno. Quindi non spaventiamoci, "the tipping point" e' finalmente arrivato, difficile tornare indietro a questo punto ;-) ...a proposito ne consiglio a tutti la lettura http://www.gladwell.com/tippingpoint/index.html
...un saluto dalla Vostra "connector"...

domenica, luglio 02, 2006

Verso l'advertising on demand

La frammentazione dell'audience attraverso i numerosi media interattivi che sempre piu' diventeranno l'alternativa ai tradizionali mezzi di comunicazione sta generando anche una grande novita' nell'ambito della pubblicita', anzi due.
Obiettivo primario sara' quello di raggiungere il target interpretando a priori le sue esigenze ed offrendogli una pubblicita' totalmente coerente e rilevante. Mi riferisco al concetto di "behavioural targeting" che tiene conto di processi profilazione deduttiva ed induttiva e che potrebbe essere la vera ancora di salvezza per chi crede come me che, nel giro di qualche anno, la somministrazione di fortissime dosi di pubblicita' televisiva non solo non sara' piu' in grado di alzare la curva del ricordo e di tutte le altre metriche che portano all'intenzione di acquisto ma richiedera' budget molto elevati e peraltro indirizzati ad un pubblico, quello televisivo, che tutto sommato non ha tutto questo grande potere di acquisto essendo in buona parte composto da individui over 65 anni.
Inoltre i consumatori stanno cambiando molto in termini di attitudine all'acquisto dei prodotti: prima di comprare si informano perche' non si accontentano piu' di essere convinti attraverso terapie basate su dosi massicce di GRP's; e dove si informano? Naturalmente su Internet. Prova ne e' il fatto che tutte le volte che si misura la correlazione tra una campagna televisiva e cio' che avviene online, principalmente sui motori di ricerca, si rileva una crescita delle ricerche effettuate per approfondire le caratteristiche del prodotto o del servizio visto in TV.
La pubblicita' interattiva che puo' essere misurata puntualmente attraverso un'attivita' di tracking delle azioni che i consumatori fanno a seguito dell'esposizione ad un banner ad esempio o ad un text-link consente anche di avere una serie di "key learning" che conducono all'ottimizzazione degli investimenti in termini di efficacia dei mezzi e dei veicoli pianificati e di efficienza. Chiamo in causa un'altra volta i motori di ricerca che offrendo una politica commerciale legata alla perfomance, per il momento del click, oltre che al concetto di asta della parola chiave stanno iniziando a far vacillare un modello, quello dei media tradizionali, stra-consolidato basato sull'acquisto di "stime di audience". Non e' difficile immaginare quindi, se tanto mi da' tanto, un futuro nel quale il consumatore che vorra' essere raggiunto da messaggi pubblicitari se non totalmente "on demand", sicuramente affini ai suoi needs del momento, ed il cui valore commerciale dipendera' dalla perfomance che essi sono in grado di generare in termini di Return On Investement.

Vi segnalo un interessante documento di Philip Gould pubblicato anche sul blog del Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, che ho scoperto con piacere essere un blogger
www.isba.org.uk/isba/events/AC06-LordGould.pdf

domenica, giugno 11, 2006

La nuova specie umana: gli "always on"

Certo che se penso al tempo, si, piu' che allo spazio, al tempo, alla proiezione di me stessa nel ricordo di un episodio, di un fatto di una circostanza anche solo di qualche mese fa, faccio una gran fatica a collocarlo e collocarmi correttamente e con precisione.
Non sono una sociologa ma credo che la tecnologia che ci consente di essere "always on" ovvero di non disaggregare piu' necessariamente i momenti che compogono la nostra giornata, la nostra vita, il lavoro, il divertimento, la professione, il privato, il giorno e la notte, stia creando una specie di nuova "specie umana". Un'evoluzione della specie, una nuova societa' che sta creando una nuova dimensione del tempo che diventa assolutamente relativo e quasi ininfluente nei nostri processi vitali. Non so se vi capita di fare o dire cose e di pensare successivamente che siano avvenute solo ieri mentre invece risalgono a piu' di una settimana fa...o viceversa di ricordare un fatto avvenuto 7-8 anni fa mentre invece e' accaduto solo 2-3 anni prima.
E' il tempo internet, e' il tempo di chi utilizzando molto i nuovi devices, che consentono di fare una cosa o di mettersi in contatto con una persona...adesso...sia pur in modalita' asincrona...abbattono la cognizione del tempo stesso. Il tempo biologico che, pur avendo una connotazione ancestrale, oggi si trova a non avere piu' precisi punti di riferimento e costringe l'uomo a ricercare nuove regole, nuovi paradigmi per comprendere il proprio sè e per contestualizzarlo nel mondo che lo circonda.

sabato, giugno 10, 2006

Il prossimo appuntamento e'...

a Palma di Maiorca dove si svolgera' dal 14 al 16 giugno uno degli eventi piu' importanti a livello europeo: OME -Online Marketing Europe- del quale IAB Europe e' Main Partner.
Per chi volesse maggiori informazioni segnalo il sito
http://www.ome2006.com

Hasta pronto :-)

venerdì, giugno 09, 2006

...About Revolution...peaceful but digital

The Digital Revolution describes the effects of rapid drop in cost and ongoing improvement of digital devices such as computers replacing or emulating analog devices, enabling former unthinkable innovations like the World Wide Web (WWW). It includes changes in technology and society, and is often specifically used to refer to the controversies that occur as these technologies are widely adopted.

http://en.wikipedia.org/wiki/Digital_Revolution

La strada e' segnata ...e ieri a Ebaforum abbiamo messo giu' qualche altro cubetto di porfido per lastricarla per bene ...verso il futuro della comunicazione. Credo che sia stata una giornata interessante...alcuni feedback positivi li ho gia' ricevuti...grazie quindi a Wireless che ha organizzato Ebaforum -www.ebaforum.it- e che ci ha coinvolto, come IAB Italia, in questa iniziativa. Vi ainticipo invece che il prossimo grande evento di IAB Italia, IAB Forum 2006, si svolgera' a novembre.
See you soon :-)

domenica, giugno 04, 2006

Ci vediamo l' 8 Giugno?

EVERYTHING BUT ADVERTISING FORUM

8 Giugno 2006
Palazzo Affari ai Giureconsulti – Milano

Sessione Plenaria

CHAIRMAN: Edoardo Fleischner, Consulente ISIMM,
Istituto per lo studio dell’Innovazione nei Media e per la Multimedialita’

9.00 Registrazione
9.30 Saluti e apertura dei lavori Forum Net Economy
Gianluigi Ferri, Direttore, WIRELESS

9.45 La digitalizzazione dei media: scenari, opportunita’, sfide, criticita’ , trend evolutivi Layla Pavone, Presidente IAB Italia e Managing Director Isobar Communications

10.15 Il consumatore e i brand: un rapporto basato su un uso congiunto dei vari media
Federico Galimberti, Direttore Divisione ASI, Ipsos

10.45 Between the line. La convergenza delle attività e delle competenze nella comunicazione d’impresa
Mario Porchera, Marketing Intelligence Director, Slash

11.15 Coffee Break

11.30 TALK SHOW

I new media per nuovi linguaggi
e strategie pubblicitarie

Giuseppe Accardi, Amministratore delegato, Testawebedv - Torino
Pieranna Calvi, Responsabile Marketing e Sviluppo Pubblicità Interattiva, Sipra - Milano
Nicoletta Jacobacci, Head of interactive television, EBU - Ginevra Vittorio Lorenzoni, Direttore generale, Slash - Milano
Layla Pavone, Presidente IAB Italia e Managing Director Isobar Communications - Milano
Daniela Rena, Responsabile Italia, Mobile Marketing Association - Milano
Gianluca Stazio, Responsabile Marketing & Sales, RaiNet - Roma
Mr White, Partner & Strategy Director, Ebolaindustries - Milano


NETWORK CHAIRMAN: Mafe de Baggis, Fondatrice e Direttore creativo, Daimon

14.30
Tavola Rotonda - Network, o del nuovo umanesimo digitaleL’utilizzo di Internet come ambiente di incontro, confronto e condivisione di saperi è nato con la rete stessa: dagli anni ‘70 a oggi l’evoluzione degli strumenti di comunicazione mediata dal computer ha permesso a sempre più persone di affiancare alle esperienze sociali “fisiche” una fitta rete di rapporti online, una conversazione senza inizio e senza fine che spazia su qualunque argomento e permette di lavorare insieme, divertirsi, innamorarsi. Dalle BBS alle community, fino all’esplosione del “grassroots journalism” con i blog, all’integrazione con la telefonia e con il video: vivere online vuol dire vivere a una velocità diversa, con un’intesità maggiore e in un rapporto paritario con gli altri media e con i produttori di beni e servizi.
Chi o cosa influenza le scelte - di acquisto e non solo - di chi vive intensamente la rete? Ed e’ ancora possibile pensare di farlo?

Luca De Biase, Caporedattore, Nova
Giuseppe Granieri, Autore di "blog Generation", Saggista
Sergio Maistrello, Giornalista, Autore del libro “Come si fa un blog”
Marco Mazzei, Responsabile Ricerca e Sviluppo, Mondadori Digital Publishing
Paolo Valdemarin, co-fondatore di Evectors Software, Blogger

Per iscriversi
http://www.ebaforum.it/

sabato, giugno 03, 2006

Networked Media a Portofino

Sono appena rientrata da Portofino, dove si e' svolta la Conference organizzata dalla Ericsson
http://www.ericsson.com/it/ericsson/press/comunicatistampa/2006/cs_20060530.shtml
a cui sono stata invitata a tenere una relazione sulla pubblicita' e i "Networked Media".
Tutto molto interessante devo dire. Il Convegno ha un posizionamento molto alto e credo abbia tutte le carte in regola per diventare l' Appuntamento annuale dove discutere su tecnologie mobile e media. Ci sarebbe qualcosina da migliorare...forse...non so, qualcuno durante il Convegno mi ha detto che dal suo punto di vista un conduttore piu' "aperto", come ad esempio Fabio Fazio potrebbe essere un buon candidato per l'edizione 2007. Ma tutto sommato il mio giudizio e' molto buono. Vorrei ringraziare anche l'Amministratore Delegato di Ericsson, Cesare Avenia, che ha commentato molto positivamente il mio intervento nel suo discorso di chiusura del Convegno e salutare anche Aurelio Severino.
Mi e' successa anche una cosa carina: ho conosciuto fisicamente Paolo Valdemarin che un paio di mesi fa mi aveva bloggata e che dunque conoscevo solo "digitalmente" e col quale ho "fatto fronte" alle domande di Bruno Vespa che voleva a tutti i costi avere una classifica dei blog piu' visitati in Italia, quando noi si tentava di far capire che le classifiche non hanno piu' molto senso visto che stiamo passando dal concetto di mass media a quello di masse di nicchie...
Ecco il link al blog di Paolo dove tra l'altro c'e' una mia foto con il Presidente di Napster.
http://paolo.evectors.it/italian/

venerdì, maggio 26, 2006

IAB Seminar dedicato alla Creativita' Interattiva

I'm back...after some days where I was out of...

Volevo segnalarvi che il 31 maggio p.v. abbiamo organizzato il seminario IAB Italia dedicato alla creativita' online.
su www.iab.it tutti i dettagli

Inoltre vi segnalo questo blog, del mio collega Dan Calladine di Isobar International, con tanti esempi di creativita' digital...really very amazing...

http://digital-examples.blogspot.com/

Looking forward to see you soon

Best
Layla

mercoledì, maggio 03, 2006

FLUID LIVES

Yahoo! e Isobar presentano i risultati di “Fluid Lives”, il più grande progetto di ricerca mondiale sull’impatto dei progressi della tecnologia wireless sui consumatori.

L’iniziativa di ricerca ha previsto uno studio etnografico su nuclei familiari di cinque città del mondo: Parigi, Londra, Shanghai, Colonia e Chicago, e una ricerca quantitativa basata su panel online fra gli utenti di internet a banda larga. Nella ricerca di tipo etnografico a ciascun componente dei nuclei familiari sono stati dati due computer portatili, con accesso a internet Wi-Fi , un telefono 3G, PDA, Blackberry e console PSA. I ricercatori hanno osservato i comportamenti quotidiani e le abitudini di utilizzo delle nuove tecnologie prima e dopo l’introduzione dei nuovi devices. Lo studio è stato condotto fra l’ottobre del 2005 e il febbraio del 2006.

Alcuni dei risultati emersi dallo studio comportano implicazioni significative per le brand e gli uomini di marketing:

· Quando passano alla tecnologia wireless, i consumatori si sentono investiti da nuove opportunità. Questa tecnologia permette loro di “immergersi” in internet a loro piacimento e di “integrarsi” con altri mezzi di comunicazione.
In un terzo delle case con banda larga inserite nello studio si faceva già uso di dispositivi WiFi come computer portatili e telefoni cellulari. Quando le famiglie passano alla tecnologia WiFi e ai portatili, hanno la possibilità di “immergersi” totalmente in internet o fare delle veloci consultazioni a proprio piacimento. Questa nuova libertà online consente un maggiore multi-tasking e ha dato vita a una sorta di “integrazione”, in base alla quale internet viene usato per potenziare altri mezzi di comunicazione. Ciò vale in modo particolare per la televisione: il 51% degli utenti della banda larga che possiedono computer portatili WiFi affermano infatti di passare molto tempo online mentre guardano la televisione.

· Gli utenti di tecnologie WiFi sviluppano un forte attaccamento emotivo nei confronti dei propri dispositivi.
Gli utenti di computer portatili WiFi che hanno preso parte allo studio davano un nome al proprio pc, parlavano dei propri telefoni cellulari in modo possessivo e risultano aver sviluppato forti rapporti emotivi nei confronti dei dispositivi wireless, diversi da quelli instaurati con altri mezzi di informazione come la TV. Il 61% di coloro per i quali il computer portatile WiFi rappresenta il principale strumento di accesso a internet concorda nel dire che il proprio “computer domestico è un alleato e un grande amico”.
“Il portatile rappresenta un oggetto carico di emotività perché dà libertà”, ha affermato uno degli intervistati di sesso maschile di Colonia, Germania.

· La tecnologia wireless agisce da catalizzatore per lo shopping online.
Il 47% di coloro che fanno principalmente uso di portatili WiFi afferma di comprare più spesso su internet per il fatto di possedere un portatile e un accesso wireless a casa.
La possibilità di accedere a internet da qualunque stanza della casa crea maggiori opportunità per gli acquisti d’impulso e consente di navigare su internet in un ambiente più rilassato. Ciò apre nuove possibilità per gli operatori di marketing di coinvolgere le persone online, rendendo l’integrazione fra i mezzi di comunicazione online e offline di importanza ancora più cruciale.

· L’uso dei telefoni cellulari di tipo avanzato stenta ancora a diffondersi in modo esteso, ma il Mobile Instant Messenger si sta rivelando un’opzione popolare in tutto il mondo.
Alcuni dei partecipanti allo studio etnografico erano delusi e frustrati a causa di problemi legati alla scarsa chiarezza di interfacce e impostazioni telefoniche. Ciononostante, i servizi che forniscono un’integrazione senza soluzione di continuità fra internet e i dispositivi telefonici (come la musica e Mobile Instant Messenger) si sono rivelati popolari fra tutti coloro che li hanno provati. Il 45% degli utenti della banda larga giocano a videogame sul telefonino; il 32% fa uso dell’IM (Instant Messaging).

· Gli operatori di marketing online devono sviluppare campagne pubblicitarie pertinenti e creative per soddisfare le aspettative dei consumatori.
I consumatori di banda larga vogliono e si aspettano che la pubblicità online divenga più creativa e più pertinente al contesto in cui appare. Metà degli utenti della banda larga ha indicato, fra i due metodi principali per migliorare la pubblicità su internet, quello di “renderla più piacevole e divertente”. Tuttavia, innalzare il livello di creatività non significa rendere gli annunci pubblicitari più simili a quelli televisivi. Solo il 14% degli utenti della banda larga ha suggerito che gli operatori di marketing debbano “rendere gli annunci pubblicitari più simili alla pubblicità televisiva o a brevi video”.


Nigel Morris, CEO Isobar: "Fluid Lives ci dà un quadro realmente approfondito di come la convergenza fra la telefonia mobile e la banda larga stia trasformando il modo di vivere delle persone e il loro utilizzo dei mezzi di comunicazione. Ciò conferma che in tutto il mondo le convenzioni d’uso e di consumo dei mezzi di comunicazione che sono andate perdendo terreno saranno messe da parte.”

Walter Hartsarich, Presidente e CEO Aegis Media Italia: “Questo progetto ci ha fornito uno spaccato molto interessante di quanto i consumatori siano attivi, di come integrino la loro vita reale con quella mediatica, del livello di controllo che stanno assumendo e delle loro modalità di espressione. La comprensione di questi processi è vitale per i marchi che vogliono tenersi al passo con i propri consumatori. Nell’arco dei prossimi anni e’ molto probabile che ci saranno grandi vincitori e grandi vinti; vincerà chi si dimostrerà più aperto al cambiamento e disporrà delle maggiori conoscenze."

Layla Pavone, Managing Director ISOBAR Italia: “Lo studio ha evidenziato le modalità con cui internet influisce sui rapporti sociali. Se da un lato la gente passa più tempo “davanti a uno schermo” con i dispositivi wireless, la tecnologia può in realtà migliorare l’attività e i rapporti sociali. Circa il 74% degli intervistati concorda nel dire che internet li fa sentire più vicini ad amici e familiari. Un intervistato su quattro in tutto il mondo dichiara di essere più attivo a livello politico o nella propria comunità grazie a internet; oltre la metà si dedica di più ai propri interessi personali e ad attività svolte in seno a organizzazioni. La ricerca ha mostrato inoltre un affievolimento della distinzione fra l’uso di internet a casa e sul lavoro. Gli intervistati hanno dichiarato che il 20% del tempo trascorso su internet a casa è per scopi lavorativi, mentre il 26% del tempo trascorso su internet al lavoro è per scopi personali.
Lo studio ha inoltre evidenziato come internet stia diventando un elemento del quale non si può fare a meno nella vita di tutti i giorni, alla stregua di servizi come l’acqua corrente o l’elettricità. Circa il 63% degli intervistati crede che si sentirebbe perso senza la propria connessione domestica a internet, anche per una sola giornata. Se si trovasse su un’isola deserta e fosse costretto a scegliere, il 64% degli utenti della banda larga sceglierebbe un computer con accesso a internet invece del televisore, della radio o della stampante. Gli investitori pubblicitari dovranno inevitabilmente “fare i conti” con questa svolta epocale nel rapporto tra i consumatori e i media”.

Mark Chippendale, Vice President Sales Yahoo! Europe: “I risultati dimostrano quanto internet sia divenuto un elemento imprescindibile, senza il quale la gente avrebbe enormi difficoltà a mandare avanti la propria vita quotidiana. Gli utenti d’oggi hanno gusti sofisticati e sono sempre più attratti da campagne in grado di rispondere alle loro esigenze in un determinato momento”.

Massimo Martini, General Manager Yahoo! Italia: “Questo studio sottolinea in maniera inequivocabile che, per avere successo su Internet che è rapidamente diventato un mezzo pubblicitario di valore inestimabile, è essenziale che i pubblicitari siano pronti ad abbattere le barriere e offrire campagne pubblicitarie creative, coinvolgenti, pertinenti e integrate nel quadro più ampio delle loro attività”.

Per saperne di più sulla ricerca, visitate il sito www.fluid-lives.com/press, dove potrete accedere a una versione scaricabile del libro bianco Fluid Lives.
# # #

Nota sulla ricerca:
Lo studio Fluid Lives è nato da una collaborazione fra Isobar e Yahoo!. La ricerca di tipo etnografico è stata condotta da Fire Fish sia su nuclei familiari sia su coppie di professionisti senza figli in cinque paesi; essa è stata integrata da uno studio quantitativo online condotto da IPSOS su 1.680 utenti di banda larga in Regno Unito, Francia, Germania, Stati Uniti e Cina.

domenica, aprile 30, 2006

SES and the City

Parafrasando la famosa serie prodotta dalla HBO e mettendomi nei panni di Carrie...scusate, ma la metafora era troppo divertente per non farla ;-)...sono oggi a scrivere una piccola recensione sul SES che si e' svolto a Milano qualche giorno fa.
Intanto vorrei fare i complimenti a Mauro Lupi (il mio Vice Presidente IAB Italia) che ne ha curato i contenuti...posso dire? Non e' facile riempire due giornate parlando solo e solamente di SES...ops! di Strategie sui Motori di Ricerca senza rischiare di dire delle grandi ovvieta' o comunque cose che buona parte dei nostri "marketer" oramai conoscono. Ad onor del vero ne ho seguito solo un paio di seminari, ma credo che per un target generico come quello costitutito da aziende, una due giorni cosi' organizzata (guardando anche l'agenda) possa essere stata interessante.
Il SES si e' rilevato dal mio punto di vista un buon evento, oltre le previsioni ed aspettative almeno visto il numero di ospiti paganti che hanno partecipato ai seminari.
Una critica che pero' non posso esimermi dal fare a Jupiter ovvero all'organizzazione: l'area espositiva era troppo angusta...veramente troppo...soprattutto per il fatto che quasi tutte le aziende sponsor erano fra loro competitor e quindi anche la gestione delle relazioni con i clienti ed i prospect non credo sia stata facile. Troppo attaccati l'uno all'altro, poco spazio per il passaggio...

domenica, aprile 09, 2006

La vera verita'...ma quale bufera?

Vi riporto la versione integrale dell'articolo uscito su Pubblicita' Italia venerdi' scorso, nel quale si alimenta una polemica che fino a l'altro ieri non esisteva. Il Comunicato Stampa aveva l'obiettivo di ribadire il commitment da parte di Assomunicazione nei confronti di Audiweb e l'importanza di avere una fonte unica ed ufficiale di rilevazione per due motivi fondamentali: l'omogeneita' ed il rigore dei dati, la possibilita' di fornire al mercato degli investitori pubblicitari -asap- un tool per la pianificazione, l'ottimizzazione degli investimenti nelle ricerche e nei dati necessari per poter far crescere questo media e di conseguenza il business. Il comunicato voleva anche dare un segnale chiaro e positivo a tutti gli editori -soprattutto i medi e piccoli- che ancora non sono parte di Fedoweb, incentivandoli ad entrare a far parte di Audiweb investendo anche loro nella ricerca per poter accedere piu' facilmente ai budget di comunicazione, essendo cosi' rilevabili dall'unica fonte ufficiale in Italia riconosciuta da tutti gli attori di questo mercato. Certo la ricerca e' costosa, come tutte le ricerche importanti -ma non piu' di altre ricerche Audi, anzi forse e' la meno cara- ed e' comprensibile la titubanza di alcuni editori nel momento in cui questa non fosse l'unica fonte di riferimento per chi deve fare investimenti pubblicitari online. E' infatti per questo che Assocomunicazione ha deciso di fare sentire, a tutto il mondo dell'offerta pubblicitaria su Internet, il proprio coinvolgimento: per cercare di fare convergere in una direzione comune tutti gli attori dell'offerta pubblicitaria e per avvertirli del fatto che Audiweb e' una fonte strategica e indispensabile per poter sperare di accedere ai budget pubblicitari.
Nessuna polemica, anzi la volonta' e l'impegno ad "esserci" al cento per cento. Tutti insieme.
Ho fatto giornalismo per cinque anni e so quanto sia importante poter fare uno "scoop" ma credo sempre che l'etica e la capacita' di interpretare in maniera neutrale gli accadimenti per dare una corretta informazione siano alla base di questo mestiere soprattutto quando c'e' di mezzo la dignita' dell'uomo o come in questo caso il business di una "nascente industry" che non ha proprio bisogno di detrattori bensi' di sostenitori.

E allora cari giornalisti per cortesia non sparate sulla Croce Rossa...

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Audiweb, polemica fra centri media ed editori
Ennesima bufera sulla società che rileva l’audience di internet. A meno di due mesi dalla scadenza del contratto di fornitura dei dati con Nielsen//NetRatings, cui dovrebbe subentrare dall’1 giugno Tns Infratest, AssoComunicazione esprime preoccupazione per “non sapere ancora quale prodotto verrà fornito al mercato”. Lo scrive Ernesto Pala (nella foto), presidente della consulta media, che invita gli editori "a mettere da parte i dubbi e di far partire immediatamente la nuova indagine".
[07/04/2006 - 09.30] Pala sottolinea la necessità di avere “metodologie ed elaborazioni concordate e condivise” come già avviene con tutte le altre ‘Audi’. Secondo quanto risulta a Pubblicità Italia, il rischio di restare senza ricerca nascerebbe, all'interno di Audiweb, dalla resistenza di grossi editori web (Google, Msn) a sottoscrivere il contratto con Tns Infratest. Fidelio Perchinelli, direttore generale di AssoComunicazione e presidente Audiweb, rafforza le dichiarazioni ufficiali di Pala: “Dicono che la ricerca di tns Infratest è troppo costosa, ma non è vero. Anche per i grossi editori web il costo non supererebbe i 40-50.000 euro annui a testa, e per i piccoli i 3-4.000 euro. Se non si è disposti a pagare la ricerca, si rischia di essere privati di uno strumento fondamentale, che tutti i mezzi hanno da anni, dalla tv alla radio alla stampa. Dentro Audiweb spetta ai grossi editori fare massa critica per far sì che la maggioranza sia favorevole a sottoscrivere il contratto”. La società che rileva le audience internet è infatti composta al 25% da Assap Servizi (AssoComunicazione), al 25% da Upa e al 50% da Fedoweb e AssoInteractive, le associazioni che raggruppano editori web e concessionarie online. Ed è in seno a fedoweb che sarebbero appunto le resistenze. “Le indagini ‘Audi’ – si legge nel comunicato di AssoComunicazione firmato da Ernesto Pala – utilizzano metodologie ed elaborazioni concordate e condivise ed inoltre esse costituiscono una reale ottimizzazione delle risorse che permettono l’accesso al maggior numero possibile di operatori. I centri media hanno usato e continueranno ad usare le indagini ‘Aud’ ed Audiweb perchè, pur ricercando un continuo miglioramento delle ricerche, esse sono state studiate per rispondere al meglio alle esigenze degli operatori, utilizzano modalità omogenee alle altre indagini, hanno la garanzia ed il rigore dei controlli in ogni fase della rilevazione e produzione e vengono aggiornate al modificarsi delle situazioni di base. L’auspicio è che Audiweb, le concessionarie, gli editori e tutti gli operatori che ne fanno parte sappiano rispondere prontamente e positivamente alle richieste del mercato perchè le Centrali Media e AssoComunicazione continuino a servirsi prioritariamente di informazioni che soddisfino al meglio i loro criteri di rigore e qualità che fino ad ora hanno ritrovato nelle indagini ‘Audi’”. All’inizio dell’estate 2005, Audiweb decise di fare una gara fra istituti di ricerca per assegnare l’incarico di realizzare la rilevazione, fino a quel momento affidata a Nielsen//Netratings, il cui contratto triennale sarebbe scaduto il 31 maggio 2006. A settembre, l’esito della gara: l’incarico fu affidato a Tns Infratest per tre anni dal giugno 2006. Questa volta la ricerca sarà di proprietà Audiweb.

Nuovo Consiglio Direttivo IAB Italia

Venerdi' 7 aprile si e' svolta l'Assemblea Generale di IAB Italia nell'ambito della quale si e' tenuta l'elezione del nuovo Consiglio Direttivo IAB per il biennio 2006-2007.
Vorrei ringraziare pubblicamente il Consiglio Direttivo uscente per il grande supporto che ha dato all'Associazione e nel contempo vorrei dare il benvenuto ai nuovi Consiglieri augurando loro buon lavoro. Questo biennio costituira' il punto di svolta e consacrera' il successo del media piu' "bello" del mondo: Internet

I nomi dei membri del nuovo Consiglio Direttivo di IAB Italia eletti dall'Assemblea sono (in ordine di preferenze):

Layla Pavone, Isobar
Francesco Barbarani, Overture
Massimo Colombo, Manzoni
Mauro Lupi, Ad Maiora
Luca Paglicci, IlSole24Ore
Marco Caradonna, Fullsix
Roberto Barberis, Dada
Giancarlo Vergori, Virgilio
Simona Zanette, Zenith Optimedia
Piero Muscarà, Nexta Media
Cristina Pianura, Studenti Media Group

martedì, marzo 21, 2006

Leggete, leggete!

Tra i giovani il Web raggiunge i giornali
Stesso numero di ore di lettura alla settimana per gli articoli su carta e per quelli online.

Questa notizia e' apparsa oggi su Corriere.it...e non su Corriere carta...io penso che sarebbe importante invece dare maggiore enfasi a queste notizie informando soprattutto coloro i quali restano ancora all'oscuro dei nuovi media-habits dei consumatori e dell'utilizzo di Internet come medium primario, soprattutto da parte del target 14-24 anni che, tra l'altro non sono cosi' "grigi" come spesso demagogicamente li si vuole dipingere.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/03_Marzo/20/giovaniweb.shtml

lunedì, marzo 20, 2006

Nielsen Media Research: + 51,3% gli investimenti online

Nielsen Media Research: a gennaio +2,1% per gli investimenti su tutti i media in rilevazione

Raddoppia la spesa su Internet che raggiunge i 9,9 milioni (+51,3%).

Nel mese di gennaio 2006, considerando anche il mezzo Internet, gli investimenti pubblicitari hanno raggiunto i 601,4 milioni con una crescita del 2,1% sul gennaio 2005. L'andamento è negativo per 8 settori merceologici, mentre è positivo o stabile per tutti gli altri 17.
Si segnala in particolare il +12,3% degli Alimentari, il +17,2% della Finanza/Assicurazioni e il +30,9% della Cura Persona.
La Televisione, che era cresciuta del +2,7% su base annua, conferma a gennaio 2006 il trend con un +2,2%. Analizzando, sempre a livello mensile, i cinque settori più importanti si evidenza: una crescita degli Alimentari che, dopo un lungo periodo di crisi, aumentano lo spending del +14,0%, una sostanziale stabilità dell'Auto e una crescita per le Telecomunicazioni (+1,9%) e i Farmaceutici/Sanitari (+4,5%). Per contro è forte in questo inizio d'anno la frenata per il Media/Editoria (-21,9%).
La Stampa, che si era attestata sul +3,5% nel 2005, segna il +1,2% nel confronto mensile a gennaio. La raccolta dei Quotidiani è a -3,7%, con la Commerciale Nazionale a -6,3%, la Locale +2,3% e la Rubricata e Di Servizio a -4,3%. I Periodici crescono invece del +12,6%. Il settore più importante, l'Abbigliamento, aumenta la spesa del +11,8%. Positivi anche gli andamenti della Cura Persona (+27,7%) e dell'Abitazione (+27,1%), mentre è in rallentamento il settore Auto (-9,7%).
La Radio nel mese cresce del +15,5% grazie anche ad una forte pressione delle Tlc (+61,0%), della Finanza/Assicurazioni (+26,6%) e del Media/Editoria (+19,1%). •
Negativo gennaio per le Affissioni che perdono il -7,3%.
Cresce in maniera decisiva la spesa su Internet che raggiunge i 9,9 milioni contro i 6,5 milioni del gennaio dell'anno scorso (+51,3%).
Il valore del Cinema, rende poi noto Nielsen, a gennaio 2006 è incompleto per cui non è possibile fare confronti in termini di crescita. Sarà aggiornato con il prossimo mese di febbraio.

DTT o IPTV?

Leggo stamattina su Corriere Economia un articolo, molto interessante ed in una buona parte condivisibile, dal titolo "Tivu' interattiva, solo una visione"...la forza degli operatori dominanti sta imponendo il digitale terrestre ma dovra' fare i conti con la forza di Internet che dal basso sta proponendo la IPTV...

domenica, marzo 19, 2006

Questa settimana sara' piu' adrenalinica del solito!

Prendetelo come un teaser.
Questa settimana verranno divulgati da NMR i dati relativi agli investimenti pubblicitari sui vari mezzi del mese Gennaio 2006 ed il confronto con il 2005...nel frattempo FCP (Federazione Concessionarie Pubblicita') ha gia' dato un'anticipazione rilevando una crescita del fatturato dei quotidiani e periodici (parlo di stampa naturalmente) pari allo 1,2%...

sabato, marzo 18, 2006

Thinking about effective email marketing

Vi segnalo che all'indirizzo
www.forrester.com/intelligencetranslated/b2c
trovate un ampio ed esaustivo abstract dell'ultima ricerca e relativi forecast sull'efficacia dell'email marketing condotta su un campione di circa 200 top manager europei...e' necessario registrarsi ma ne vale la pena, ci sono dati molto interessanti.

...Online consumers are growing more sophisticated by the day, driven partly by growing broadband adoption. Consumers now actively manage their emails by using multiple addresses, opting in (or out) of messaging, and taking more anti-spam measures. B2C marketers will respond to these consumers by pushing more advanced content, focusing on quality over quantity, and increasingly turning to marketing services firms for campaign execution...

venerdì, marzo 17, 2006

Everybody Wants To Rule The World

Welcome to your life
There's no turning back
Even while sleep
We will find you
Acting on your best behaviour
Turn your back on mother nature
Everybody wants to rule the world
It's my own design
It's my own remorse
Help me to decide
Help make the most
Of freedom and of pleasure
Nothing ever lasts forever
Everybody wants to rule the world
There's a room where the light won't find you
Holding hands while the walls come tumbling down
When they do I'll be right behind you
So glad we've almost made it
So sad they had fade it
Everybody wants to rule the world
I can't stand this indecision
Married with a lack of vision
Everybody wants to rule the world
Say that you'll never never never need it
One headline why believe it ?
Everybody wants to rule the world
All for freedom and for pleasure
Nothing ever lasts forever
Everybody wants to rule the world

Powered by Tears For Fears

giovedì, marzo 09, 2006

Fame. Fun. Fortune. What order do you want them in?

http://www.fasttwitchmedia.com/ftm-ugas-1.html#

Questa e' un'iniziativa molto interessante direttamente dalla SFBay.

mercoledì, marzo 08, 2006

Quanto vale il mercato dell'Adv online in Europa?

4, 023 miliardi di Euro. A tanto ammontano gli investimenti in pubblicita' online in Europa (sono stati rilevati 15 Paesi).
Danimarca, Francia e UK hanno ormai superato la soglia del 5% di market share sul totale degli investimenti pubblicitari.
La "torta" e' cosi' composta:
UK: 35,9%
Francia: 27,3%
Germania: 22%
Spagna: 3,7%
Italia: 3,4%
Olanda: 2,2%
Danimarca: 1,5%
Belgio: 1,1%
Altri: 2,7%
La fonte e' naturalmente IAB Europe.

E' consentito a tutti pensarla come me :-)

Siamo la vera potenza che fa girare il mondo.
Peccato che a comandarlo siano gli uomini :-)

domenica, marzo 05, 2006

La nostra catena del valore aziendale e' piu' debole che all'estero?

Quando mi confronto con i miei colleghi d'oltralpe, parlando di "business" si arriva talvolta all'argomento termini di pagamento delle aziende ed io in quanto italiana... provo imbarazzo. Le condizioni di pagamento da noi ...a 90-120 giorni (quando va bene e senza tenere conto del problema dei ritardi nei pagamenti: 7.2 % delle aziende italiane paga con un ritardo di 60 o più giorni rispetto alle scadenze concordate e naturalmente anche qui abbiamo il primato di pecore nere rispetto agli altri Paesi europei) sono all'estero inaccettabili e suscettibili in rarissimi casi di eccezioni, mentre da noi sono oramai la norma. Questo e' un problema da non sottovalutare a mio avviso perche' influisce sullo stato di salute di un'azienda, in quanto erode i margini di profitto e incide negativamente sulle nostre infrastrutture economiche prevalentemente costituite dalle piccole e medie imprese. Pensate che nei settori più esposti per liquidità, un ritardo di pagamento di 60 giorni può decurtare più del 15 per cento i margini della transazione (fonte Dun & Bradstreet).

Inoltre, pensando al nostro settore, dove il capitale umano e' la principale risorsa per lo sviluppo della produttivita' e soprattutto dell'innovazione, dove gran parte delle imprese non arriva ai 15 addetti e dove il nostro regime fiscale e' sfavorevole rispetto al resto dei Paesi europei -giusto per darvi un esempio i contributi sociali nel settore dei servizi facendo riferimento al costo del lavoro pesano da noi per il 32,5% circa contro una media europea del 22% (fonte Istat)- e la propensione a creare nuova occupazione è pari a -2% (fonte Manpower dicembre 2005), e' evidente che il dinamismo, che fa parte di un sistema economico competitivo, rallenta, perche' rallenta la produttivita', diminuiscono gli investimenti in risorse umane e quindi in idee e creativita' e la catena del valore aziendale, nella quale la leva del marketing e delle vendite ha un ruolo determinante, ne risulta fortemente penalizzata.


btw...il mio post si "linka" in qualche modo all'ultimo di Mauro
http://admaiora.blogs.com/maurolupi/2006/03/le_vostre_idee_.html

sabato, marzo 04, 2006

It's all about Cookies

Lo sapevate che IAB Europe ha creato un sito tutto dedicato ai cookie ed al suo utilizzo?

Si parla molto, spesso a sproposito, dei biscottini...strumento utile per il riconoscimento, la fidelizzazione degli utenti ad un servizio online e l'erogazione di contenuti personalizzati.
La stampa generalista li demonizza e la bassa conoscenza delle loro utilita' li rende uno strumento temibile.
Siccome io credo invece che si debba fare informazione su queste technicalities strategiche per un miglior utilizzo di Internet e delle sue peculiari applicazioni vi segnalo un sito molto utile e......dolce :-) che IAB Europe -la piu' importante associazione superpartes dedicata alla promozione della comunicazione interattiva online- mette a disposizione di tutti coloro abbiano voglia di approfondire le loro conoscenze in materia.

http://www.allaboutcookies.org/

lunedì, febbraio 27, 2006

Quanti sono i Blog in Italia?

Secondo l'ultima Eurisko New Media il 2% degli utenti internet possiede/gestisce un blog personale cio' significa che in italia ci sono circa 350.000 blog (nella ricerca precedente e cioe' la release pubblicata 6 mesi fa erano la meta'). Ma probabilmente sono gia' ora molti di piu', vista la velocita' della curva di adozione e visto che la New Media (9° edizione) si basa su interviste CAPI fatte un paio di mesi fa. Ad ogni modo, non male per un fenomeno che fino ad un anno fa era ai piu' sconosciuto....questa e' la dimostrazione lampante che il concetto di partecipazione ed engagement e' nel DNA di Internet e di tutti i media interattivi a venire e che i navigatori italiani non sono poi cosi' retrogradi rispetto agli altri Paesi.

domenica, febbraio 26, 2006

Tecnocultura: gli italiani sono retrogradi ?

Stimo moltissimo Giancarlo Livraghi...un vero antesignano della comunicazione off e online...un punto di riferimento ancora oggi che non "esercita" piu' direttamente ma che e' sempre in prima linea con il suo sito...a proposito devo inserirlo nei miei preferiti...sono d'accordo con lui quando dice che gli italiani sono affini alle nuove tecnologie e non affatto retrogradi...Basta vedere i risultati dell'ultima Eurisko New Media o di tutte le ricerche dedicate al time budget dei consumatori italiani. Bene, tutto cio' pero' ancora non corrisponde ad una crescita del business della comunicazione d'impresa e della pubblicita' online. Il punto e' che i media-habits degli italiani sono radicalmente cambiati cosi' come e' successo nel resto della societa' occidentale ma chi si occupa di fare investimenti pubblicitari in azienda sembra non lo abbia recepito. Ma non e' totalmente colpa dei manager in azienda, io credo che gran parte delle responsabilita' oggi siano da attribuire alle agenzie creative che continuano a proporre modelli e strategie di comunicazione retrograde poiche' prevalentemente dirette all'utilizzo dei mezzi classici, televisione in primis. Eppure le ricerche e molti grandi player della comunicazione globale stanno lanciando messaggi molto forti del tipo "bisogna andare oltre la televisione..."..."lo scenario multimediale e' cambiato!". E invece continuiamo a vedere che gli investimenti in televisione e piu' in generale sui media classici mantengono comunque una quota elevatissima nella torta degli investimenti pubblicitari in Italia...vediamo aziende che fanno spot televisivi avendo prodotti diretti a target poco affini alla tv, con una dispersione degli investimenti imbarazzante e con ritorni che mi piacerebbe proprio poter misurare o perlomeno conoscere...e credetemi invece nei centri media oramai comincia a tirare un'aria diversa, nel mio gruppo di sicuro ma so anche di altre aziende che stanno spingendo nella direzione di un media-mix dove la televisione non sia "by default" centrale. Perche' le grandi agenzie creative stanno investendo cosi' poco nell'allocare risorse e talenti nei dipartimenti dedicati ai media digitali interattivi (se e quando esistono...)?
Io non dico che non si debba fare "tout court" piu' televisione, sarebbe ovviamente sbagliato, ma -per cortesia- andiamo a vedere dove si trovano i massimi indici di concentrazione di ampie fasce di target "affluent"...quelli che spendono per intenderci...che sono altoconsumanti... e facciamo le debite ripartizioni dei budget. Andiamo a vedere il tempo dedicato ad Internet ad esempio rispetto agli altri media e scopriremo che gli italiani sono molto tecnologici (come afferma Livraghi). Chi ci guadagnera' anzitutto saranno sicuramente le aziende.
Ma siccome cerco sempre di mettermi in discussione vorrei lanciare un dibattito: cosa dovremmo fare, secondo voi, per convincere le aziende a "switchare" una parte piu' consistente dei loro budget in favore di Internet?

Quam minima credula tempore...

...un mio amico molto colto mi disse un giorno...in effetti, siamo in momento storico dal punto di vista sociologico, oserei dire dell'evoluzione antropologica, pieno di interrogativi. Io penso ogni tanto che il nostro mondo sia ad un bivio: abbiamo raggiunto grandi risultati nella ricerca che ci potrebbero portare verso un futuro migliore, per esempio nelle nanotecnologie, eppure tutto fa presupporre che si stia per tornare indietro, anziche' avanzare, verso un nuovo medioevo globale. Siamo alle soglie di una guerra di religione che potrebbe prendere corpo non tanto per ragioni economiche ma piuttosto per la stupidita' di qualche "riformista" che sfrutta irresponsabilmente il potere mediatico pro domo suo senza pensare alle conseguenze devastanti che potrebbe ingenerare. Ma e' davvero possibile secondo voi che la storia non insegni niente?
Voglio dire, non e' che le nanotecnologie si chiamano cosi' perche' poi possano essere "manipolate" da un sistema di potere fatto in buona parte da nani e ballerine!!! Ma siccome "quam minima credula tempore" e tutti sappiamo bene quanto conti il potere della "brand" allora faccio una proposta: cambiamo subito "brand" e chiamiamole Titanitecnologie cosicche' nani e ballerine non si possano sentire difatto titolari del copyright :-)

martedì, febbraio 21, 2006

..e sei poi considerassimo

...gli investimenti online in pubblicita' classified (RPQ, Immobiliare etc...) dovremmo aggiungere secondo le mie stime altri 120 milioni di euro...dunque arriveremmo a 320 milioni di euro di advertising online...

domenica, febbraio 19, 2006

La spesa di advertising online nel 2005

Qui trovate il testo completo del comunicato stampa relativo alla chiusura degli investimenti pubblicitari su Internet ripreso da alcune testate nei giorni scorsi...redatto in collaborazione con NMR. Buona lettura.

INTERNET:
l’anno chiude a 137 milioni di Euro e mette a segno un +18% di crescita


Nielsen Media Research, in collaborazione con Iab Italia e Assointernet, rileva che nel 2005 la spesa online è stata pari a 137 milioni di euro con una crescita del 18% rispetto al 2004. Questa crescita risulta particolarmente positiva soprattutto nel confronto con il totale mezzi classici (tv, stampa, radio, affissioni e cinema) che chiudono l’anno al +2,8%. Il primo settore per investimento è quello delle Telecomunicazioni che, con una spesa di circa 16,6 milioni di euro, rappresenta il 12,1% del totale advertising in rete. Seguono Finanza/Assicurazioni (11,3%), Media/Editoria (10,8%), Servizi Professionali (8,9%) e Tempo Libero (8,7%). E’ marginale invece la presenza del Largo Consumo: Alimentari, Bevande/Alcoolici, Prodotti per Gestione Casa e Toiletries sui mezzi classici rappresentano il comparto più importante (29,5%) mentre sulla rete raggiungono solo il 4%. La tipologia pubblicitaria più utilizzata è quella dei banner, che coprono il 38,9% della comunicazione su internet per un valore di circa 53 milioni di euro. Elevato anche l’interesse per sponsorship e bottoni (18,2%) e per le keywords (13,1%). Per quanto riguarda i banner, il settore che ne fa più uso è quello delle Tlc, con circa 4,4 miliardi di impression. Seguono il Tempo Libero con circa 4,1 miliardi e Finanza/Assicurazioni con 3,5 miliardi. La tipologia pubblicitaria delle newsletters/e-mail viene usata prevalentemente per comunicazioni del settore Turismo/Viaggi che con i suoi quasi 4,4 miliardi di invii rappresenta il 26,1%. I settori Enti/Istituzioni e Toiletries si distinguono per l’utilizzo dell’sms: nel 2005 ne hanno inviati rispettivamente 1,3 e 1,2 milioni, mentre gli altri settori non superano i 600 mila. Circa il 50% del numero di click ottenuti dalle keywords si spartisce tra i settori Finanza/Assicurazioni e Servizi Professionali. Le Tlc sono, per numero di giorni pianificati, ancora al primo posto per sponsorship e bottoni; seguono, a distanza, Media/Editoria, Finanza/Assicurazioni e Servizi Professionali. Le aziende che fanno comunicazione su internet sono 1.762 con un investimento medio di circa 78mila euro. «Un risultato quello del 2005 in linea con le nostre aspettative e comunque davvero soddisfacente – ha dichiarato Layla Pavone, Presidente di Iab Italia. Credo sia anche importante a chiusura di un anno davvero interessante per lo sviluppo dei media interattivi fare un focus sul comparto relativo ai motori di ricerca e quindi al keyword advertising, che, grazie alle logiche legate ad un modello di business “pay per click”, si è rivelato un mezzo di grande appeal per le campagne con obiettivi di direct response. Infatti la piccola e media impresa italiana ha immediatamente compreso le opportunità di comunicazione di questo veicolo pubblicitario, al quale è possibile accedere con budget molto piccoli, e che per questo motivo ha generato volumi di investimento molto importanti. Isolando gli investimenti in keyword advertising rilevati da NMR pari a circa 18 milioni di euro e sommando ad essi la raccolta diretta dei principali tre operatori specializzati in questo ambito, che quindi non viene intermediata dalle concessionarie di pubblicità/editori online attraverso rapporti di partnership, si arriva ad una stima di circa 80 milioni di euro. Quindi volendo avere un’overview più ampia del mercato la stima totale degli investimenti pubblicitari online arriva a circa 200 milioni di euro. Nonostante il nostro mercato presenti dei livelli di crescita relativamente agli investimenti online nettamente inferiori agli altri principali Paesi europei, il trend di crescita inizia ad essere rilevante soprattutto se confrontato con le crescite dei media tradizionali. La stima di crescita degli investimenti online che faccio per il 2006 è di circa il 30 per cento ad esclusione del comparto motori di ricerca che, per le motivazioni precedentemente addotte, cresceranno presumibilmente più del 50%. Insomma, un quadro decisamente positivo. Nel nostro settore c’è oramai un grande ottimismo e la fiducia, dopo tante fatiche per promuovere le grandi potenzialità dell’online e dei media interattivi in generale, che finalmente le aziende non solo abbiano compreso tutto il valore aggiunto di internet ma che più concretamente stiano cominciando a spostare in suo favore quote di budget sempre più importanti. Non credo ci siano proprio più dubbi sul fatto che il ritorno dell’investimento sui media interattivi possa essere realmente misurato sia per campagne con obiettivi di “brand awareness” che di “call to action” – conclude Pavone - ».

Dedicato al collega e amico Mauro (Lupi)

Caro Mauro,

hai visto? Mi hai convinto :-) ...ho fatto il grande passo! Mi hai detto: "Layla non puoi non farlo...parli di blog e non ne hai uno tutto tuo..."
Eccolo qua, qua-qua :-)

..era il 20 febbraio 1920....

Sempre in bilico tra il voler credere alla forza del destino e all'onnipotenza della ragione, poche ore separano la pubblicazione del mio primo Blog con il giorno di pubblicazione del Manifesto del Futurismo (che condivido per una buona parte ad esclusione dell'esaltazione di concetti -che invece io aborrrrro- legati all'inno alla violenza, alla guerra, all'antifemminismo e al ripudio di musei, biblioteche e l'Arte Classica in generale -vedi art. 9 e 10-)...chi lo sa, un caso?...ma tant'e'...sono qui oggi e spero di trovare in Futuro il tempo per poter arricchire questo mio spazio...per poter condividere e discutere pacificamente con chi avra' voglia di farlo sulle cose della vita...sul potere della parola (ovviamente in liberta' ;-)
Welcome on Blog e...Hakuna Matata