sabato, ottobre 14, 2006
La follia della stagione venatoria
E' sabato sono qui nel mio blog alle 8 di mattina perche' sono stata svegliata dagli spari dei cacciatori, o presunti tali, che si divertono ad uccidere gli uccelli selvatici, quei pochi uccelli rimasti nelle nostre campagne oppure a massacrare le migrazioni che in questo periodo dal nord Europa scendono verso l'Africa. E' cosi' da qualche settimana, da quando e' stata aperta ancora una volta la stagione venatoria. Abito a circa 10 chilometri da Milano, una distanza sufficiente per dichiarare, in maniera un po' snob se volete, di abitare in campagna, una distanza sufficiente per potersi indignare e denunciare questa legge anacronistica che ancora consente ad alcuni uomini di trovare godimento nel fare strage di essere viventi innocenti peraltro indispensabili per il nostro ecosistema.
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1 commento:
Sottoscrivo in pieno questa denuncia contro una legge barbara che consente ancora la caccia. Anche io abito in campagna, benché sia una campagna che sta per essere risucchiata dal cemento, ma per il momento posso ancora godere di vigneti, campi e tranquillità. Domenica pomeriggio, tornando a casa da una passegiata sul lungomare, sono stata accolta dal bieco rumore degli "spari" dei cacciatori, che si dilettano in su per la vigna, nell'ora del rappollo. Ogni anno mi indigno per le tracce di inciviltà lasciate da questa categoria di cittadini. L'anno scorso trovai un passerotto ucciso e non raccolto, forse perché caduto troppo lontano dal suo uccisore. Beh, sentire quei colpi di fucile, ieri, mi ha inquietato più delle altre volte; sarà perché viviamo in tenpi guerra, ritengo del tutto aberrante portare il rumore e gli strumenti di guerra vicino alle case. Naturalmente sono contro la caccia e profondamente convinta che non possa chiamarsi sport, un'attività che provoca la morte a creature indifese, in alcuni casi, razze di uccelli in via di estinzione, quindi da proteggere.
Ciao
Rosanna
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