Nelle mie innumerevoli elucubrazioni mentali :-) ieri riflettevo su come potrebbe essere suddivisa tra dieci anni la torta degli investimenti pubblicitari.
Dando per scontato che tutti i mezzi saranno digitali, compreso il digitale terrestre e il satellite direi, e ipotizzando che l'attuale classificazione, non sara' piu' sensata:
44% piattaforma televisiva digitale:
- 22% digitale terrestre
- 8% digitale satellitare
- 12% internet tv
12% banner/rich media (al netto degli spot di cui sopra)
24% search e similari
14% mobile
7% ambient media
1% cinema
Come vi sembra? Mi aiutate a fare un ragionamento pur non avendo noi in mano la mitica "crystal ball"?
giovedì, maggio 14, 2009
mercoledì, maggio 13, 2009
iProspect rivela attraverso una recente ricerca le sinergie e le correlazioni tra online display advertising e motori di ricerca
La ricerca di iProspect, agenzia specializzata in Search Engine Marketing, appartenente al network ISOBAR, evidenzia che quasi la metà degli utenti esposti ad una campagna pubblicitaria banner interagiscono effettuando una ricerca sui “motori”.
Milano, 12 maggio 2009 — L'agenzia specializzata in Search Engine Marketing, iProspect® , appartenente al network Isobar, ha pubblicato recentemente i risultati della ricerca "Search Engine Marketing e Online Display Advertising Integration”.
La ricerca di iProspect®, commissionata negli Stati Uniti a Forrester consulting, mette in risalto che quasi lo stesso numero di Internet user che visitano un sito web in seguito all’esposizione ai banner e ad altri formati pubblicitari, reagisce ed interagisce alla campagna pubblicitaria online effettuando una ricerca su un motore di ricerca.
Infatti, contrariamente a quanto sostenuto in passato a proposito della relazione tra search engine marketing e display advertising, i risultati di questo nuovo studio indicano che i due canali online hanno una relazione molto più stretta di quanto si potesse pensare.
La ricerca mette in evidenza che gli utenti rispondono all’esposizione e alla sollecitazione della campagna di display advertising nel modo seguente: il 31% interagisce cliccando direttamente su un banner pubblicitario o altri formati “display”; il 27% reagisce ricercando informazioni sul prodotto, sul brand, o l’azienda tramite un motore di ricerca; il 21% risponde digitando direttamente l’indirizzo web dell’azienda nel proprio browser e navigando direttamente nel sito web, il 9% naviga alla ricerca di informazioni sul prodotto, il brand, o l’azienda attraverso i social media.
“Il messaggio chiave che emerge da questo studio è che alla display advertising ovvero alla pubblicita’ tabellare online si deve attribuire un ruolo sempre piu’ importante nelle strategie di comunicazione, sia per il suo contributo in termini di brand awareness, sia per la capacita’ di stimolare un’interazione attraverso comportamenti degli utenti internet che possono spaziare dal click through all’approfondimento di informazioni sulla marca e sul prodotto attraverso i social media -ha dichiarato Layla Pavone Managing Director di Isobar-. In sostanza, il search diventa un modo alternativo e complementare di interagire con la brand, laddove il ruolo dei banner, dei rich media e di tutti i formati online piu’ evoluti e impattanti, diventa fortemente sinergico e costituisce un reale incentivo all’attivita’ effettuata successivamente sui motori di ricerca -ha continuato Pavone-. Il risultato di questa ricerca contiene un’indicazione importante per gli investitori pubblicitari: nel momento in cui decideranno di fare un investimento in display advertising dovranno contemporaneamente considerare la leva del search marketing, fondamentale per “catturare” la domanda indotta dalla campagna banner, cosa non sempre scontata, fino ad ora”.
“Molte ricerche sulla sinergia display e search advertising mettono in risalto come i banner influenzino prevalentemente il click rate e in alcuni casi il conversion rate, mentre è stata riconosciuta ai media offline ed in particolare alla televisione “classica” la capacità di influenzare il comportamento degli utenti search – ha ribadito Mariano Di Benedetto, Responsabile di iProspect in Italia-. Questa ricerca fornisce ulteriori spunti da prendere in considerazione:
1. il display permette di catturare l'interesse degli utenti
2. il display è fortemente sinergico al search advertising
3. il search conferma il ruolo di collettore dell'advertisingUn elemento fondamentale è sicuramente la corretta attribuzione dei risultati a fronte di progetti di comunicazione digitale complessi ed articolati. La ricerca conferma ancora una volta le nostre convinzioni in merito all’importanza di considerare, a partire dalla strategia per arrivare all’evaluation, la comunicazione nel suo complesso, come un insieme di elementi integrati e non come una somma di veicoli presi singolarmente. E' fondamentale pertanto sviluppare corretti modelli di attribuzione dei risultati e la ricerca rappresenta un valido sostegno che ogni investitore pubblicitario dovrebbe prendere in considerazione per valutare l’efficacia dei diversi canali pubblicitari.”
Altre interessanti evidenze emergono dalla ricerca, come ad esempio il fatto che un terzo degli utenti di Internet (il 33%) che interagisce direttamente con il display advertising alla fine acquista da prodotti proprio da quelle aziende con le quali ha maturato una certa “famigliarità” in misura doppia rispetto a coloro i quali sono stati esposti, per la prima volta, ad un’offerta di prodotto attraverso la display advertising (14%).
Ancora una volta il ruolo della pubblicita’ online si rivela importante in termini di contributo al ricordo della marca e a tutte le metriche che vanno nella direzione dell’acquisto.
In sintesi si rafforza ulteriormente e oggettivamente l’efficacia della display advertising e dei motori di ricerca soprattutto se utilizzati in sinergia.
Si tratta di un “insight” che gli investitori pubblicitari dovrebbero trovare particolarmente interessante in questo momento di congiuntura economica nel quale la richiesta principale e’ quella di poter “ottenere di più con meno”.
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iProspect, agenzia del network Isobar, è leader mondiale nel Search Engine Marketing.
La sua mission principale e’ legata al supporto e alla massimizzazione del “ROI -return on investment” delle proprie aziende clienti- sia attraverso l’ottimizzazione dell’organic search, sia attraverso il paid search ovvero il keyword advertising management e tutti gli altri servizi legati alle attivita’ sui motori di ricerca, compresi web analytics, reputation management etc.
Per maggiori informazioni sulla ricerca “iProspect Search Engine Marketing e Online Display Advertising Integration Study”
contattare:
Isobar Communications
Layla Pavone oppure Mariano Di Benedetto -tel. 0277696.1
email:
layla.pavone@isobar.net
mariano.dibenedetto@iprospect.com
Milano, 12 maggio 2009 — L'agenzia specializzata in Search Engine Marketing, iProspect® , appartenente al network Isobar, ha pubblicato recentemente i risultati della ricerca "Search Engine Marketing e Online Display Advertising Integration”.
La ricerca di iProspect®, commissionata negli Stati Uniti a Forrester consulting, mette in risalto che quasi lo stesso numero di Internet user che visitano un sito web in seguito all’esposizione ai banner e ad altri formati pubblicitari, reagisce ed interagisce alla campagna pubblicitaria online effettuando una ricerca su un motore di ricerca.
Infatti, contrariamente a quanto sostenuto in passato a proposito della relazione tra search engine marketing e display advertising, i risultati di questo nuovo studio indicano che i due canali online hanno una relazione molto più stretta di quanto si potesse pensare.
La ricerca mette in evidenza che gli utenti rispondono all’esposizione e alla sollecitazione della campagna di display advertising nel modo seguente: il 31% interagisce cliccando direttamente su un banner pubblicitario o altri formati “display”; il 27% reagisce ricercando informazioni sul prodotto, sul brand, o l’azienda tramite un motore di ricerca; il 21% risponde digitando direttamente l’indirizzo web dell’azienda nel proprio browser e navigando direttamente nel sito web, il 9% naviga alla ricerca di informazioni sul prodotto, il brand, o l’azienda attraverso i social media.
“Il messaggio chiave che emerge da questo studio è che alla display advertising ovvero alla pubblicita’ tabellare online si deve attribuire un ruolo sempre piu’ importante nelle strategie di comunicazione, sia per il suo contributo in termini di brand awareness, sia per la capacita’ di stimolare un’interazione attraverso comportamenti degli utenti internet che possono spaziare dal click through all’approfondimento di informazioni sulla marca e sul prodotto attraverso i social media -ha dichiarato Layla Pavone Managing Director di Isobar-. In sostanza, il search diventa un modo alternativo e complementare di interagire con la brand, laddove il ruolo dei banner, dei rich media e di tutti i formati online piu’ evoluti e impattanti, diventa fortemente sinergico e costituisce un reale incentivo all’attivita’ effettuata successivamente sui motori di ricerca -ha continuato Pavone-. Il risultato di questa ricerca contiene un’indicazione importante per gli investitori pubblicitari: nel momento in cui decideranno di fare un investimento in display advertising dovranno contemporaneamente considerare la leva del search marketing, fondamentale per “catturare” la domanda indotta dalla campagna banner, cosa non sempre scontata, fino ad ora”.
“Molte ricerche sulla sinergia display e search advertising mettono in risalto come i banner influenzino prevalentemente il click rate e in alcuni casi il conversion rate, mentre è stata riconosciuta ai media offline ed in particolare alla televisione “classica” la capacità di influenzare il comportamento degli utenti search – ha ribadito Mariano Di Benedetto, Responsabile di iProspect in Italia-. Questa ricerca fornisce ulteriori spunti da prendere in considerazione:
1. il display permette di catturare l'interesse degli utenti
2. il display è fortemente sinergico al search advertising
3. il search conferma il ruolo di collettore dell'advertisingUn elemento fondamentale è sicuramente la corretta attribuzione dei risultati a fronte di progetti di comunicazione digitale complessi ed articolati. La ricerca conferma ancora una volta le nostre convinzioni in merito all’importanza di considerare, a partire dalla strategia per arrivare all’evaluation, la comunicazione nel suo complesso, come un insieme di elementi integrati e non come una somma di veicoli presi singolarmente. E' fondamentale pertanto sviluppare corretti modelli di attribuzione dei risultati e la ricerca rappresenta un valido sostegno che ogni investitore pubblicitario dovrebbe prendere in considerazione per valutare l’efficacia dei diversi canali pubblicitari.”
Altre interessanti evidenze emergono dalla ricerca, come ad esempio il fatto che un terzo degli utenti di Internet (il 33%) che interagisce direttamente con il display advertising alla fine acquista da prodotti proprio da quelle aziende con le quali ha maturato una certa “famigliarità” in misura doppia rispetto a coloro i quali sono stati esposti, per la prima volta, ad un’offerta di prodotto attraverso la display advertising (14%).
Ancora una volta il ruolo della pubblicita’ online si rivela importante in termini di contributo al ricordo della marca e a tutte le metriche che vanno nella direzione dell’acquisto.
In sintesi si rafforza ulteriormente e oggettivamente l’efficacia della display advertising e dei motori di ricerca soprattutto se utilizzati in sinergia.
Si tratta di un “insight” che gli investitori pubblicitari dovrebbero trovare particolarmente interessante in questo momento di congiuntura economica nel quale la richiesta principale e’ quella di poter “ottenere di più con meno”.
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iProspect, agenzia del network Isobar, è leader mondiale nel Search Engine Marketing.
La sua mission principale e’ legata al supporto e alla massimizzazione del “ROI -return on investment” delle proprie aziende clienti- sia attraverso l’ottimizzazione dell’organic search, sia attraverso il paid search ovvero il keyword advertising management e tutti gli altri servizi legati alle attivita’ sui motori di ricerca, compresi web analytics, reputation management etc.
Per maggiori informazioni sulla ricerca “iProspect Search Engine Marketing e Online Display Advertising Integration Study”
contattare:
Isobar Communications
Layla Pavone oppure Mariano Di Benedetto -tel. 0277696.1
email:
layla.pavone@isobar.net
mariano.dibenedetto@iprospect.com
martedì, maggio 12, 2009
Partecipa alla serata Mediastar il 27 maggio a Milano
C'e' sempre una prima volta...e dopo tanti convegni a cui ho partecipato come relatore o che ho organizzato invitando keynote speaker, questa volta sono stata chiamata a fare la moderatrice :-)
alla Tavola rotonda organizzata dal Premio Mediastars il 27 maggio ore 19 all'Auditorium San Fedele in via Hoepli a Milano.
"BRAND ACTIVITY. COME LA COMUNICAZIONE PUO' SUPPORTARE LE INNOVAZIONI DEL BRAND"
I relatori saranno:
Matteo Battiston-Direttore IED Comunicazione-Milano
Fabrizio Bernasconi-Presidente PDA e Amministratore Delegato RBA
Chiara Busani-Responsabile Sales Marketing Retail OSRAM
Maurizio Cinti-Direttore Creativo AdmCom
Pietro Dotti-Presidente J. Walter Thompson Italia
Hannes Waldmüller-Responsabile Marketing Consorzio VOG
Seguira' cocktail e premiazione della XIII edizione Mediastars
Vi aspetto!
alla Tavola rotonda organizzata dal Premio Mediastars il 27 maggio ore 19 all'Auditorium San Fedele in via Hoepli a Milano.
"BRAND ACTIVITY. COME LA COMUNICAZIONE PUO' SUPPORTARE LE INNOVAZIONI DEL BRAND"
I relatori saranno:
Matteo Battiston-Direttore IED Comunicazione-Milano
Fabrizio Bernasconi-Presidente PDA e Amministratore Delegato RBA
Chiara Busani-Responsabile Sales Marketing Retail OSRAM
Maurizio Cinti-Direttore Creativo AdmCom
Pietro Dotti-Presidente J. Walter Thompson Italia
Hannes Waldmüller-Responsabile Marketing Consorzio VOG
Seguira' cocktail e premiazione della XIII edizione Mediastars
Vi aspetto!
mercoledì, maggio 06, 2009
New York New York
Sono appena rientrata da NY e vorrei condividere con voi qualche "tip" nel caso doveste partire prossimamente:
-influenza suina: nessun problema, a parte i giapponesi che usano indossare la mascherina di default, tutti in giro tranquilli, nessun pericolo...
-la crisi: a Manhattan non si avverte moltissimo a dire la verita', c'e' sempre la solita frenesia, tanta gente in giro per fare shopping. Da Abercrombie & Fitch ho visto una fila di almeno 100 persone che aspettavano di entrare nella mecca della brand che sembra sia ancora un must per molti fanatici...
-ristoranti: sempre pieni e abbastanza cari. Uno di questi che vi raccomando e' Oyster a Grand Central (si mangia il miglior pesce di Manhattan) era pieno e come al solito abbastanza "caruccio" http://www.oysterbarny.com/oysterbar/html/index2.htm.
Un altro e' il Thalia, 8 av. cross 49 str, molto accogliente, un po' troppo buio per i miei gusti ma si mangia bene http://www.restaurantthalia.com/
Infine a Little Italy il mitico Gemma, veramente carino e non si spende tantissimo http://www.theboweryhotel.com/dining/
-shopping: se si ha voglia di fare un giro nel New Jersey si puo' andare al Woodbury Outlet dove si compra benissimo. Si puo' affittare un'auto, costo circa 100 dollari al giorno tasse incluse e assicurazione http://www.budget.com/budgetWeb/home/home.ex.
E' anche carino come gita fuori porta in mezzo al verde del New Jersey
www.premiumoutlets.com
Per fare acquisti di prodotti alimentari non si puo' non andare nel favoloso Dean & Deluca a Soho
http://www.deandeluca.com/, mi viene l'acquolina in bocca solo a ripensarci!
Taxi: se si e' in gruppo conviene piu' della metropolitana
Dall'aereoporto a Manhattan non conviene prenotare lo shuttle, sempre se si e' in gruppo, ma conviene il taxi che costa 45 dollari tariffa imposta + 1,5 dollari a bagaglio.
-influenza suina: nessun problema, a parte i giapponesi che usano indossare la mascherina di default, tutti in giro tranquilli, nessun pericolo...
-la crisi: a Manhattan non si avverte moltissimo a dire la verita', c'e' sempre la solita frenesia, tanta gente in giro per fare shopping. Da Abercrombie & Fitch ho visto una fila di almeno 100 persone che aspettavano di entrare nella mecca della brand che sembra sia ancora un must per molti fanatici...
-ristoranti: sempre pieni e abbastanza cari. Uno di questi che vi raccomando e' Oyster a Grand Central (si mangia il miglior pesce di Manhattan) era pieno e come al solito abbastanza "caruccio" http://www.oysterbarny.com/oysterbar/html/index2.htm.
Un altro e' il Thalia, 8 av. cross 49 str, molto accogliente, un po' troppo buio per i miei gusti ma si mangia bene http://www.restaurantthalia.com/
Infine a Little Italy il mitico Gemma, veramente carino e non si spende tantissimo http://www.theboweryhotel.com/dining/
-shopping: se si ha voglia di fare un giro nel New Jersey si puo' andare al Woodbury Outlet dove si compra benissimo. Si puo' affittare un'auto, costo circa 100 dollari al giorno tasse incluse e assicurazione http://www.budget.com/budgetWeb/home/home.ex.
E' anche carino come gita fuori porta in mezzo al verde del New Jersey
www.premiumoutlets.com
Per fare acquisti di prodotti alimentari non si puo' non andare nel favoloso Dean & Deluca a Soho
http://www.deandeluca.com/, mi viene l'acquolina in bocca solo a ripensarci!
Taxi: se si e' in gruppo conviene piu' della metropolitana
Dall'aereoporto a Manhattan non conviene prenotare lo shuttle, sempre se si e' in gruppo, ma conviene il taxi che costa 45 dollari tariffa imposta + 1,5 dollari a bagaglio.
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