Ebbene si, lo ammetto, ultimamente sto facendo molta fatica a tenere "vivo" e "frizzante" il mio blog. Sto lavorando tantissimo!...oltremodo direi :-) E la priorita', per me, e' il business per essere molto poco romantici, dopo naturalmente la famiglia.
Questo per dire che il nostro mercato, quello di Internet e dei media interattivi piu' in generale sta andando a gonfie vele. Sono praticamente 18 mesi consecutivi che le crescita degli investimenti pubblicitari si attesta intorno al +45%, contro una situazione generale abbastanza stagnante, la crescita e' intorno a 3%. Sono "strafelice" perche' la nostra passione, il nostro "credo" sulla "bonta'" della comunicazione digitale, insomma, i nostri sforzi cominciano ad essere ripagati.
Questo non toglie che chi fa il nostro mestiere, ma parlo per me anzitutto, si senta costantemente inadeguato rispetto a tutto quello che ancora si potrebbe fare, a tutto quello che ancora ci sarebbe da capire, da inventare, da regolamentare. L'ansia della perfomance, del resto, e' la nostra benzina, la nostra adrenalina. La voglia di fare, e di non riuscire ad arrivare a tutto, credo sia l'energia che ci spinge a rincorerre costantemente l'eccellenza. Il fatto di sapere che il successo e' un obiettivo a cui si deve tendere quotidianamente, non dando mai per scontato nulla e' la leva che ci porta a cercare di essere sempre migliori, a superare noi stessi prima ancora che i nostri competitor. Forse e' questa la grande differenza fra "noi" ed il mondo della comunicazione tradizionale. Questa in fondo e' la storia della Rete: Paul Baran diceva che bisogna partire dall'assunzione quasi paradossale che la Rete si debba ritenere costantemente inaffidabile e inadeguata. E cosi' siamo noi, siete d'accordo?
In effetti non si dice che quando un'azienda pensa di essere arrivata al successo e al massimo dei risultati e delle perfomance sia il il momento di iniziare a preccuparsi?
venerdì, luglio 20, 2007
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