sabato, settembre 20, 2008
Discover the beauty of KENYA
DAL 26 AL 29 SETTEMBRE ALLA LOGGIA DEI MERCANTI
Milano, 16 settembre 2008 – Dal 26 al 29 settembre alla Loggia dei Mercanti nel cuore di Milano sarà di scena la “Kenya Week”, una 4 giorni di arte, cultura, spettacoli, gastronomia, viaggi e tante sorprese interamente dedicata al Kenya, un invito per il pubblico a conoscere più da vicino la magia di un paese la cui l’infinita offerta culturale e turistica ha davvero tutto per sedurre i suoi visitatori.
Organizzata dall’Ambasciata del Kenya e dal Kenya Tourist Board, col Patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia, la “Kenya Week” metterà in vetrina la caleidoscopica offerta culturale e turistica del Kenya in una location d’eccezione, la Loggia dei Mercanti, che si trasformerà in una grande area polifunzionale dove una serie di spettacoli, esposizioni, assaggi di delizie tipiche porteranno il grande pubblico a contatto con il Kenya le sue emozioni.
La Kenya Week inizia venerdì 26 settembre, quando l’On. Najib Balala, Ministro del Turismo della Repubblica del Kenya, taglierà il nastro inaugurale accompagnato dalle Autorità italiane, dando così l’avvio ad un calendario fitto di appuntamenti. Le esibizioni e danze di tre gruppi folkloristici delle etnie Swahili, Giriama e Taita scandiranno il tempo delle quattro giornate e guerrieri Maasai accoglieranno i visitatori nella Loggia, tra mostre d’arte, stand del prodotto turistico, suggestive rappresentazioni teatrali e presentazioni, approfondimenti e degustazioni dei sapori tipici kenyoti. Tra gli espositori: Aquarius Watamu, Condor, Coral Key Resorts, Dorado Cottage Resort, Viaggi del Ventaglio e Casinò di Malindi.
La “Kenya Week” si concluderà nel pomeriggio di lunedì 29 settembre con danze folkloristiche e musiche tradizionali.
Calendario “Kenya Week” – Loggia dei Mercanti – MM1 Duomo - Cordusio
Venerdì 26 Settembre - ore 13-17
Sabato 27 Settembre - ore 10-20
Domenica 28 Settembre - ore 10-20
Lunedì 29 Settembre - ore 10-16
Per informazioni:
Kenya Tourist Board a Milano, Tel. 02-36561179
E-mail magicalkenya@aviareps.com
giovedì, settembre 04, 2008
Nome in codice ..."INTERNET"
Hanno in testa da tempo un'idea meravigliosa, portare Internet nelle piazze, e oggi hanno ufficialmente inaugurato, nell'obsoleta ma sempre bella Sala Commissioni di Palazzo Marino (sede del Comune di Milano che e' fra i partner istituzionali), il Progetto CODICE INTERNET.
Ci vuole un movimento che li supporti e noi siamo in tanti e possiamo farlo.
Possiamo fare la differenza.
Bravi e complimenti, vi auguro un successo strepitoso e nel mio piccolo vi daro' una mano.
http://www.codiceinternet.it/
lunedì, settembre 01, 2008
I cambiamenti di scenario derivanti dalle innovazioni tecnologiche non freneranno la crescita dell’adv online
Il nuovo Browser prevede una funzionalità denominata InPrivate Blocking che, se attivata, consente all’utente di bloccare il trasferimento di alcune informazioni relative al proprio comportamento verso siti, portali, motori di ricerca, i quali se ne servono per offrire agli utenti pubblicità che, secondo le loro analisi, sarebbero più interessanti per gli utenti stessi.
E’ comprensibile, dunque, come un’ampia diffusione di Explorer 8, che certamente si verificherà quando verrà rilasciata la versione ufficiale, avrà alcune ripercussioni sul mercato dell’advertising interattivo.
Riguardo l’introduzione di questa funzionalità che inibisce l’invio da parte del pc di alcune informazioni relative alla navigazione dell’utente, vi sono due principali aspetti da considerare:
il primo è che, per portali e motori di ricerca, non disporre più di questo genere di dato significherà poter proporre agli utenti contenuti meno rilevanti rispetto a gusti e interessi degli utenti stessi, con una conseguente esperienza di navigazione meno gratificante.
Offrire una pubblicità di possibile interesse per l’utente, infatti, è un vantaggio anche per l’utente stesso che, come ovvio, è libero di scegliere se cliccare, ad esempio, su un banner, solo nel caso in cui ritenga interessante il tema della comunicazione che ha ricevuto.
Considero questa modalità di comunicazione un grosso vantaggio offerto dalla rete, che non riversa sulle persone pubblicità in modo indifferenziato e non targettizzato, come nel caso della televisione generalista. Il principio su cui si fonda la rete è “essere nel momento giusto al posto giusto", e, se questo lavoro è ben fatto, l’utente sceglie di cliccare perché è interessato realmente. Certamente, non poter più disporre di dati si tradurrà in una minore capacità di essere al servizio dell’utente e ciò rischia di creare difficoltà al mercato della pubblicità interattiva. E’ però necessario precisare che, in un mercato giovane come quello online, questo genere di cambiamenti di scenario, dovuti a innovazioni tecnologiche, sono inevitabili, come inevitabile sarà la risposta degli altri operatori che traggono beneficio dalla ricezione dei dati degli utenti.
Se a ciò aggiungiamo che quello della pubblicità su internet è da considerarsi il mercato della pubblicità del futuro, sono certa che anche questo sarà solo un passaggio che non potrà certamente fermare una crescita imprescindibile.
Il secondo aspetto da chiarire è quello relativo al timore degli utenti nel consentire ai portali di avere visibilità su alcune informazioni che li riguardano. E’ importante sapere che le informazioni inerenti la navigazione non sempre sono associate a un nome. L’operatore, pertanto, spesso non sa cosa ha fatto il signor “Mario Rossi”, ma solo cosa ha fatto un “codice identificativo”.
E’ possibile, invece, associare un comportamento a un nome quando l’utente, per esempio, si è iscritto a un servizio che riceve gratuitamente, come nel caso delle caselle e-mail gratuite. In questo caso, è l’utente stesso che decide di fornire nome e cognome in cambio di un servizio che ha un valore e che non paga. E qui sottolineo il punto centrale della questione. Se un utente si relaziona solo con operatori la cui correttezza è riconosciuta, come tutti i nostri associati, nulla vi è da temere. Gli operatori seri non hanno né intenzione né interesse a usare in modo scorretto i dati, poiché sarebbe decisamente non conveniente per il loro business. D’altronde, è sufficiente pensare che ormai milioni di consumatori, per esempio per acquistare voli, non hanno alcun timore a dare il proprio numero di carta di credito ai siti dei vettori, e lo fanno perché consapevoli che le compagnie cui affidano informazioni così importanti sono assolutamente serie e affidabili. E se ci fidiamo a dare un numero di carta di credito a un player serio, perché non dovremmo dare alcune informazioni sui nostri comportamenti a player della pubblicità altrettanto seri?”