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venerdì, ottobre 15, 2010

tesi ed antitesi di internet

Ieri sera rientrando a casa facevo alcune riflessioni filosofiche/antropologiche/tecnologiche e pensavo a se e cosa ci abbia regalato e contemporaneamente tolto internet in questi anni.
Una sorta di bilancio amorevole, un bilancio anche di una fase molto importante della mia vita, personale e professionale.
Perche', e' inutile sottolineare quanto la rete ci abbia cambiato sotto ogni punto di vista, in generale e figuriamoci per chi come me lavora "con, in e per internet".
Quindi soffermarsi ogni tanto per provare a capire se e' come Internet ci abbia cambiato come individui all'interno del nostro contesto sociale forse e' importante.
La rete ci ha regalato onnipotenza, perche' ci si sente al centro dell'universo quando si ha a disposizione tutto o quasi, soprattutto in termini di conoscenza: "sapere e' potere".
Allo stesso tempo la rete ci rende "piccoli". Ci si sente costantemente impreparati, inadeguati rispetto alla mole di informazioni che sono facilmente disponibili online e all'impossibilita' di utilizzarle tutte. Chi, come me, e' bulimico di conoscenza non puo' che talvolta sentirsi inerme rispetto all'incapacita' di nutrirsi di tutto il banchetto di bit di informazioni che avrebbe potenzialmente a disposizione.
La rete ci ha dimostrato, con tutta la sua naturale prepotenza, l'originalita' dell'individuo e delle sue idee e la possibilita' di realizzare progetti che solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile poter concretizzare in poco tempo e senza grandi investimenti.
Parimenti la rete nella sua immensita' e replicabilita' ci ha resi consapevoli che di originale c'e' molto poco e di come le dinamiche sociali, culturali, economiche e progettuali nonostante tutto siano assolutamente analoghe a qualunque latitudine e longitudine.
La rete ci ha messo nelle condizioni di essere sempre e costantemente connessi l'uno con l'altro e di apprendere nuovi modelli di socializzazione, che aiutano moltissimo ad esprimere la nostra individualita' e di integrarla con quella degli "altri da noi", con tutta la sua profondita' e complessita'.
Ugualmente la rete ci sbatte in faccia tutti i giorni la nostra solitudine, in un rapporto uomo-macchina che, se cosi' osservato, genera un annichilimento dell'individuo, della sua multisensorialita' e della sua esigenza ancestrale di intepretare e di confrontarsi con il suo prossimo attraverso il lunguaggio del corpo.
Dicevo all'inizio, il bilancio amorevole, per cui di parte, e dunque inevitabilmente positivo, mi porta a dire che Internet non e' neutrale perche', pur con tutte le sue contraddizioni, sta regalando ricchezza all'umanita', a me stessa, molto piu' di quanta ne sta sottraendo.

2 commenti:

Roberto ha detto...

Hai ragione Layla, Internet ha generato diverse contraddizioni.
Personalmente, posso dire che Internet ha stravolto le mie abitudini e l'utilizzo che faccio del mio tempo.

«Ci si sente al centro dell'universo quando si ha a disposizione tutto o quasi, soprattutto in termini di conoscenza: "sapere e' potere”. ».
«Ci si sente costantemente impreparati, inadeguati rispetto alla mole di informazioni che sono facilmente disponibili online e all'impossibilita' di utilizzarle tutte».
Entrambe le osservazioni sono corrette, tant’è che la prossima sfida è quella di riuscire a setacciare tutti i dati che raccogliamo attraverso i social media e a renderli fruibili.
Oggi riusciamo ad avere accesso a questa conoscenza ovunque e nel momento esatto in cui ne abbiamo bisogno, però molta di questa conoscenza non è persistente e si perde con lo streaming.
Per questo motivo ci appoggiamo alla conoscenza collettiva della nostra rete sociale: per le imprese invece occorrono strumenti intelligenti per automatizzare le ricerche e le estrazioni dei soli contenuti rilevanti e contestuali.

Il contagio e il travaso di conoscenza offrono spunti per creare soluzioni originali: l’altro lato della medaglia è che una delle conseguenze è l’avvicinamento tra le varie idee e le varie soluzioni, quindi è corretta l’osservazione «di originale c'e' molto poco».

Effettivamente attraverso un’interfaccia web si perde qualcosa a livello percettivo, però è anche vero che solitamente si tratta di contatti che, a causa della distanza spazio-temporale, altrimenti non avverrebbero; a mio avviso le relazioni attraverso i canali web si sovrappongono poco alla real-life e, al contrario, si integrano piuttosto bene con essa, verso la quale costituiscono un formidabile volano per accrescere quelle esistenti.

Ciao!

Antropos De Concha Reviriego Almohall ha detto...

Great reading yourr blog post