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mercoledì, agosto 08, 2007

IAB Italia e Telefono Arcobaleno insieme contro la pedofilia online

IAB Italia e Telefono Arcobaleno hanno recentemente stretto un accordo di collaborazione teso a a supportare l'impegno di Telefono Arcobaleno nel combattere la pedofilia online, attraverso la messa a disposizione delle competenze e del network dei professionisti, che vorranno concretamente collaborare, che fanno parte di IAB Italia.


LO SCENARIO della PEDOFILIA ONLINE

Il fenomeno della “pedofilia online” risente dell’evoluzione rapidissima della realtà di internet.
La conoscenza costantemente aggiornata del fenomeno e il continuo riallineamento delle modalità di contrasto, sono i presupposti indispensabili che devono ispirare ogni attività e intervento su questo peculiare canale di manifestazione del comportamento pedofilo.
Dapprima limitato nelle zone maggiormente underground della rete, oggi, il fenomeno pedofilo è molto più vasto ed è una realtà aggressiva sia sul fronte del pedo-business, sia dei cosiddetti siti “pedo-free”.

IL MERCATO PEDOPORNOGRAFICO

Il pedo-business cresce in misura più che proporzionale rispetto alla pedofilia on line, indice del terribile meccanismo economico di produzione/offerta/consumo, che alimenta il circuito perverso e criminale della domanda di nuovi materiali pedo-pornografici e della loro produzione.
Lo sviluppo del mercato pedopornografico su internet, ha indotto organizzazioni criminali a offrire servizi illegali legati allo sfruttamento dei minori. Questa nuova dimensione organizzata mette in connessione pedofili di tutto il mondo.
Telefono Arcobaleno è l’unica organizzazione in Italia coinvolta in prima linea nell’attività di contrasto alla pedofilia sul web. E’ Organizzazione accreditata nelle “white list” internazionali e può ottenere la chiusura di siti pedofili anche in Paesi solitamente “difficili”.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

I dati emersi dal monitoraggio di Telefono Arcobaleno rivelano che il nostro Paese è fra quelli di “appoggio” per l’host di siti pedo-pornografici su server nazionali e fra quelli maggiormente coinvolti sul fronte della domanda di materiali illegali e quindi della fruizione e dell’acquisto degli stessi.
Milano risulta essere la capitale italiana dell’utenza pedofila in rete.

Il lavoro incessante del Nucleo Investigativo Telematico e di Telefono Arcobaleno, ha portato al sequestro di oltre cinquecento siti internet pedofili allocati su sever italiani e ha determinato la migrazione di tali siti verso host esteri.

Altrettanto preoccupante è la presenza italiana sul versante dell’utenza pedofila e della cosiddetta “pedofilia culturale”.

SOLUZIONI: TELEFONO ARCOBALENO E IL MONITORAGGIO

La misura, la direzione e l’urgenza delle azioni e degli interventi da compiere resta purtroppo direttamente e chiaramente definita proprio dal tasso di crescita del fenomeno della pedofilia online.
Proprio sulla scorta di queste premesse, Telefono Arcobaleno ha strutturato l’attività di contrasto della pedofilia online, riallineandola nel tempo e adeguandola, per intensità e metodiche impiegate, alla dinamica del fenomeno.
Tale attività è IL MONITORAGGIO condotto da un gruppo ristrettissimo di esperti, con protocolli operativi predefiniti e trasparenti, 365 giorni all’anno; utilizzando un adeguato sistema standard di analisi, valutazione e classificazione delle attività rilevate in rete.

RISULTATI:

130.000 siti segnalati in 10 anni

820 persone inscritte negli ultimi anni nel registro degli indagati (ultimi 3 anni) grazie alla collaborazione con il N.I.T.

3 minuti – tempo record di chiusura di un sito pedofilo

40.000 richieste di aiuto accolte dalla Linea Nazionale contro l’abuso sull’infanzia - 800 025777

10.000 consulenze specialistiche di tipo psicologico, legale e di supporto alle famiglie.

L’opera di monitoraggio garantisce, oltre ai risultati di cleaning immediato, un flusso informativo strutturato, tempestivo, continuo e ordinato alle autorità di polizia nazionali e sovra-nazionali relativo all’apertura di siti Internet con contenuti pedofili.
Gli oltre 130.000 siti segnalati in dieci anni, danno misura dell’impegno di Telefono Arcobaleno e dei risultati conseguiti nell’attività di monitoraggio e istant cleaning anche in Paesi “difficili”.

IL PROGETTO "INSIEME CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEI BAMBINI SUL WEB"

OBIETTIVI - dare continuità allo sforzo ininterrotto dell’Organizzazione tesa a dare risposte pronte, concrete e sempre più efficaci alle istanze di intervento che derivano da un fenomeno, purtroppo, in rapida crescita.

RISULTATI ATTESI - Un nuovo e ancora più ampio impegno di Telefono Arcobaleno per il massimo contrasto della pedofilia che corrisponde necessariamente all’esigenza di un adeguamento della struttura operativa dell’Associazione; struttura che deve essere posta in grado di sostenere l’impatto di attività sempre più complesse e sistematiche.

SISTEMA DI MONITORAGGIO - Telefono Arcobaleno ha strutturato un programma di intensificazione delle attività di contrasto alla pedofilia online che prevede la riorganizzazione della struttura operativa affinché la stessa possa, in tempi brevissimi, affrontare efficacemente l’impegnativo e delicato insieme di compiti che la attende.

Vi invito tutti a contribuire a questo importante Progetto e vi segnalo il sito attraverso il quale potrete gia' fornire il vostro sostegno.
http://www.telefonoarcobaleno.org/it/

22 commenti:

postoditacco ha detto...

Non finisci mai di sorprendermi, cara Layla.
Ho molto apprezzato la tua sensibilità verso un argomento anche a me molto caro e che purtroppo rappresenta una piaga della nostra società.
Personaggi che prima erano isolati e vivevano in un mondo sommerso, col social network hanno trovato linfa vitale per moltiplicare i loro contatti sia tra di loro che nei confronti del resto del mondo ed associandosi si sono rafforzati.
Come giustamente hai fatto notare tu, le organizzazioni criminali poi si buttano a pesce dove c’è da fare soldi, quindi anche con lo sfruttamento delle perversioni.

Quello che però mi lascia perplesso è che, al di là di lodevoli iniziative come quella che segnali, si fa ancora poco rispetto a quanto si potrebbe.
Faccio un esempio.
Se io faccio un click fraudolento sul mio blog vengo blindato al volo e bannato in via definitiva.
Se un’organizzazione criminale apre un sito dai contenuti pedo-pornografici non dico che la può sempre fare franca ma spesso passa parecchio tempo prima che venga identificata e costretta a chiudere il sito (anche se poi ne riapre un altro); lo stesso vale se un pedofilo naviga sullo stesso sito.

Google, tanto per citare un motore di ricerca a caso, riesce a tracciare un identikit piuttosto preciso dei propri utenti.
Un esempio ne è la Cronologia Web (questa è la mia recensione: http://robertoogle.blogspot.com/2007/08/cos-la-cronologia-web-di-google.html), una funzionalità di Google che rende accessibili sui propri server ad ogni utente iGoogle tutta una serie di informazioni relative alla propria navigazione.
Google cataloga e rende disponibile ogni ricerca effettuata, pagina visitata, immagine e video visti; sulla base di queste informazioni mostra statistiche dettagliate e le tendenze di navigazione dell’utente!!
Per il futuro inoltre Google ha annunciato addirittura che il proprio motore indicizzerà anche le pagine verticali dei siti, non solo le homepage (http://robertoogle.blogspot.com/2007/08/il-google-che-verr.html).
Ricapitolando: Google riesce a capire che 15 mesi fa io ho navigato sul sito della Canon, che sono un appassionato di fotografia, qual è il modello di fotocamera che possiedo, che accessori ho acquistato on-line in seguito, quindi se digito la stringa di ricerca “Canon” mi restituisce anzitutto dei risultati pertinenti e a fianco mi piazza dell’advertising contestuale.
Gli strumenti quindi per identificare queste persone ci sono eccome, solo che non danno un ritorno economico.
A mio avviso, senza nulla togliere all’impegno prezioso di associazioni come Telefono Arcobaleno e come il Telefono Azzurro (http://www.azzurro.it/site/poliz-post_ta_news.htm), rispetto ad una ricerca empirica di casi da segnalare sarebbe molto più efficace una collaborazione parallela con chi i dati li cataloga già per esigenze commerciali, come Google stessa, che ne ricaverebbe anche un ritorno di immagine.
Ciao Layla.
Roberto

Anonimo ha detto...

Per me l'attività investigativa è compito della Polizia Postale.

Questi telefoni che si mettono a fare indagini per prendere i soldini europei e tenere in vita un call center inutile, mi fanno venire più di qualche dubbio Layla.

Ti prego, non farti infinocchiare.

ciao.

Destiny ha detto...

Caro Anonimo,
per prima cosa vi viene da dirti che di fronte ad un argomento cosi' delicato sarebbe bello che ci "mettessi" la faccia quando fai delle considerazioni di questo genere.
Inoltre non ritengo di dover delegare totalmente allo Stato la gestione di un problema che coinvolge la "coscienza civile" tantopiu' che, immagino tu sappia che la polizia con le risorse a disposizione non ce la puo' fare da sola. Quindi non credo di farmi infinocchiare e cmq preferisco provarci piuttosto che non occuparmi per nulla di una piaga sociale, come dice Roberto, cosi' terribile.

Anonimo ha detto...

Layla,

lo so che tu lo fai in buona fede.
Considera che le associazioni fanno a gara a chi scopre piu' siti pedopornografici in Internet con il risultato che i 130.000 siti che hanno detto a te, non sono reali.
Loro pensano che un sito di quelli abbia una home page e non capiscono che in verità stanno segnalando sottopagine dello stesso FQDN.

Lo fanno probabilmente solo per legittimarsi a prendere soldi pubblici italiani ed europei come

http://www.comunicazioni.it/tutela_minori/minori_114/

Un milione di euro per un call center o un sito?
Ma scherziamo ??

postoditacco ha detto...

E' difficile quantificare le risorse necessarie per strappare un minore dall'orco cattivo.
Ad un genitore coscienzioso potrebbero sembrare ancora pochi, se bastassero a salvare anche solo un innocente.
Tanti però sperano che questa sorte non tocchi mai alla loro famiglia, ma di questi tempi gli strumenti e le occasioni per i malintenzionati per adescare non mancano di certo.

In ogni caso sono sempre meno dei 45 mln di euro di denaro pubblico spesi (buttati?) per il portale ww.italia.it

Roberto

Anonimo ha detto...

Dispiace proprio notare che l'informazione sulla pedofilia in internet per molti sia ancora avvolta da superficialità, sentito dire, approssimazione, atteggiamenti di "riduzione" e opinionismo senza conoscenza.
Per chi ha contatto quotidiano con questo tristissimo fenomeno - e con la crescita esponenziale che lo caratterizza in questi ultimi anni - tutto questo appare paradossale, ma incita a continuare un'opera di corretta e comprovata informazione su fatti concreti la cui estensione e reale gravità purtroppo sfuggono ancora a molti. Piacerebbe a tutti che la pedofila on line fosse fatta di qualche sitarello malizioso, ma non è così. E chi ancora lo crede si informi.
Non è ovviamente la prima volta che ci capita di leggere commenti così cattivi nei nostri confronti; di solito non rispondiamo e quereliamo e immediatamente riceviamo scuse, precisazioni, chiarimenti (quando documentiamo il nostro lavoro tutti si pentono di non averci chiesto prima i riscontri: "ma io non volevo..", "non era mia intenzione...", "non mi riferivo a Telefono Arcobaleno", etc. etc.).
Questa volta desideriamo rispondere perchè non è giusto che a farlo sia la splendida Layla al posto nostro (ma ci riserviamo in ogni caso il diritto di querela e di azione per il risarcimento del danno).
Ancora tantissime persone pensano che la pedofilia in internet sia un fenomeno marginale, che i siti siano una manciata e abitati da qualche sporadico nudo semi-artistico, che Telefono Arcobaleno dia la caccia a siti "teen" spacciandoli poi per pedofili, che comunque si "pompino" i numeri dei siti segnalati, che si usino questi numeri e lo spauracchio del pedofilo online per procurarsi finanziamenti; qualcuno arriva a pensare che chi fa questo dannato lavoro del monitoraggio della pedofilia in rete sia esso stesso un pedofilo in cerca di una insospettabile copertura.
Ma usare parole contro questo tipo di pregiudizi non serve ed è veramente tempo sprecato. Ci piacerebbe solo che ognuno di questi probi e increduli signori e signore (che noi speriamo essere per la maggior parte in buona fede) partecipasse con noi a un paio d'ore di "normale" monitoraggio (in realtà basterebbero venti minuti) e ci piacerebbe molto che una telecamera ne riprendesse le espressioni del viso davanti a quello che pensavano essere "ragazzine in tutù", "innocenti foto nudiste", "nudi artistici", "foto truccate", "sedicenni poco prosperose", "diciotenni che dimostrano meno", "video troppo scuri e sfocati per capire bene l'età" ... poi - a imperitura memoria - gli regaleremmo il video delle loro facce.
In soli venti minuti di monitoraggio c'è tutta la differenza tra questi sciocchi pregiudizi (ma così culturalmente trendy) e la dura realtà ... molto più dura di queste parole.
Continuiamo sempre a sperare nell'uomo e vogliamo vedere nel nostro commentatore "anonimo" un celato sentimento di positività, come accadde qualche anno fa con un direttore di un giornale che dopo avere criticato i dati di Telefono Arcobaleno si stupì a tal punto nel vedere il riscontro documentale che tali dati erano tutti veri, che divenne poi uno dei più attivi collaboratori dell'Associazione.
Giovanni Arena, presidente di Telefono Arcobaleno

Zer0nestO ha detto...

x quanto riguarda i call center, non so se lo fanno x soldi o meno, di sicuro penso che qualsiasi impegno contro la pedofilia sia benaccetto, a prescindere dalla motivazione secondaria, e x questo faccio i complimenti x tutta questa ottima indagine svolta, che senz'altro farà riflettere molte persone e soprattutto molti genitori, anch'io cerco di dedicare tutto il mio tempo libero alla lotta contro gli orchi e ho creato un blog, dove cerco di divulgare il pericolo, che molti non sanno essere dietro l'angolo, ti linkerò con piacere, spero tu possa fare altrettanto.
un caro saluto Raffaele
http://zeronesto.blogspot.com

Zer0nestO ha detto...

credo che l'attività investigativa sia compito di ogni persona che ha nel cuore in bene dei bambini, di tutti i bambini e non soltanto i figli, se il caso o il sospetto ti porta ad approfondire un'indagine volta a smascherare un pedofilo è tuo dovere farlo ed eventualmete denunciare l'orco, è proprio il menefreghismo e l'indifferenza di molti a proteggere i pedofili

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

Perche non:)

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Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

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