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lunedì, aprile 20, 2009

C'e' social-media e social-media...

Che il web sia un ambiente fortemente dinamico lo sappiamo. Che a volte sia proprio l'online l'ambiente in cui ricercare i segnali deboli di alcune tendenze o fenomeni nascenti, anche questo e' abbastanza noto.
Ma proprio per questo, a volte, si tende a omogeneizzare, classificare o addirittura banalizzare in termini di "cluster" alcune realta' nascenti. L'incapacita' di cogliere ed analizzare in profondita' alcuni fenomeni, che poi diventano nel tempo tendenze, proprio a causa della velocita' con cui si impongono, puo' fa correre il rischio di trarre deduzioni non corrette e "linee guida" sbagliate per chi si occupa di informazione e comunicazione.
L'ambito dei social network o social media e' proprio il classico esempio. Oggi la parola d'ordine e' engagament e poiche' l'ambiente piu' "engaging" a cui si possa pensare oggi e' quello dei social media, allora si dice "famolo social" senza riflettere molto sul fatto che c'e' social media e social media.
Lo stesso concetto di "socializzazione" e' differente per ognuno di noi. Dipende dal sistema valoriale che attribuiamo alla parola socializzare.
Ci sono infatti enormi differenze tra social media quali, Youtube, Linkedin, Meetic, Netlog, Facebook, Myspace, Twitter, Badoo etc. e sarebbe opportuno poterle analizzare nel dettaglio. Ognuno di questi ambienti ha un "vissuto" dal punto di vista qualitativo differente. Il fatto che Youtube o Facebook o Myspace abbiano diversi milioni di iscritti in Italia, dal mio punto di vista dice molto poco, se non fosse che dentro quei mondi esistono una miriade di microcosmi che devono essere soppesati per il valore instrinseco in termini contenuti che ognuno di essi rappresenta. Bisognerebbe trovare una nuova ed ulteriore unita' di misura da affiancare al tempo speso quando si parla di social media, forse...una sorta di "profondimetro" che consenta a chi si occupa di comunicazione di analizzare nel dettaglio il peso delle relazioni che si creano all'interno di tali ambienti e che consenta anche di comprendere il reale "commitment" che ognuno di noi attribuisce alle cose che dice, che guarda, al numero di amicizie/link che chiede e che concede, ai gruppi a cui appartiene, ai "post" che pubblica.

2 commenti:

Alla Scoperta ha detto...

Abbiamo una proposta interessante per te

Jose Gragnaniello ha detto...

Nei social media aggiungerei anche i blog che non sono social network ma rientrano comunque nella sfera della socialità.

Per quanto riguarda la misurazione non so se essere d'accordo, anche se è possibile fare su internet ciò che non è stato fatto con la Tv.
Gli ambienti partecipativi o "engaging" molto spesso sono chiusi, come Facebook, quindi poterli misurare diventa difficile.
Come poi ho già risposto ad un post che parlava di pubblicità su misura in Tv di Roberto Venturini (http://www.apogeonline.com/webzine/2009/04/09/pubblicita-tv-personalizzata-verizon-la-promette-per-fine-anno), dovremmo cominciare a vedere il web e la sue forme di socialità in maniera differente dalle canoniche piattaforme di comunicazione sulle quali si fa advertising.
La misurazione è il preludio ad una proposta pubblicitaria ma in questo caso tutto potrebbe essere inutile.L'economia del dono potrebbe essere l'unica soluzione.