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lunedì, novembre 09, 2009

LETTERA APERTA AL GOVERNO PER LO SBLOCCO DEI FONDI DESTINATI ALLO SVILUPPO DELLA BANDA LARGA

Illustre Presidente del Consiglio, On. Silvio Berlusconi,
Illustre Ministro dello sviluppo economico, On. Claudio Scajola
Illustre Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, dott. Luca Zaia
Illustre Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, On. Renato Brunetta
Illustre Ministro della Gioventù, On. Giorgia Meloni
Illustre Vice Ministro dello Sviluppo Economico, On. Paolo Romani
Illustre Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dott. Gianni Letta

A nome delle Associazioni che riuniscono le principali aziende attive nell’Information and Communication Technology, pubblicità e comunicazione, editoria operanti sul mercato italiano e di alcune tra le più importanti Associazioni consumatori si rappresenta l’esigenza di considerare l’importanza di una rapida approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica delle risorse previste dalla Legge 18 giugno 2009, n. 69, pari a 800 milioni di euro per gli investimenti finalizzati allo sviluppo della banda larga nel nostro Paese.

Da notizie pubblicate sulla stampa, infatti, sembrerebbe che, in relazione alla contingenza economica, il Governo non abbia ancora definito la tempistica per portare all’approvazione del CIPE i predetti fondi fino a che, anche a seguito degli interventi “straordinari” previsti per la superare la crisi, non si possa procedere con maggiore tranquillità attraverso politiche di sviluppo.

Si è concluso proprio l’altro giorno lo IAB Forum, la più importante manifestazione italiana relativa alla comunicazione interattiva, nel quale – di fronte a circa 8.000 persone - il mondo dell’industria e dell’economia, insieme alla comunità scientifica ed alla rappresentanza dei consumatori, hanno ribadito con forza come anche il nostro Paese debba puntare sull’innovazione tecnologica delle imprese, delle pubbliche amministrazioni e delle famiglie per uscire dalla situazione attuale ed avviare un rapido rilancio della nostra economia e dell’occupazione, accelerando l’uscita dalla crisi.

Il Governo ha sempre ribadito l’importanza del superamento del digital divide – tramite investimenti in nuove tecnologie e sviluppo della banda larga – come volano per il rilancio della competitività per le PMI italiane, l’avvicinamento della Pubblica Amministrazione ai cittadini e la creazione di posti e opportunità di lavoro. La banda larga oggi non è un’opzione facoltativa ma un’infrastruttura necessaria per lo sviluppo economico, sociale e culturale del Paese.

E’ indispensabile che l’Italia non perda altro tempo e prenda decisioni, come stanno facendo altri Paesi europei, con prospettive di medio-lungo termine affinché possa restare uno dei player principali delle economie avanzate.

Milano, 9 novembre 2009

Presidente Layla Pavone – IAB Italia
Presidente Stefano Pileri – Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici
Presidente Carlo Poss – Fcp-Assointernet
Presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi - Upa
Presidente Diego Masi - Assocomunicazione
Presidente Furio Garbagnati - Assorel
Presidente Elserino Piol – Fedoweb
Segretario Generale Thalita Malagò - AESVI
Presidente Paolo Martinello - Altroconsumo
Segretario Generale Paolo Landi – Adiconsum
Segretario Generale Teresa Petrangolini – Cittadinanzattiva
Presidente Nazionale Giovanni Ferrari - La Casa del Consumatore

8 commenti:

Gabryella Costa Fdd ha detto...

Noi sappiamo come "dovrebbero andare le cose" LORO molto meno,ma lungi da costoro ascoltare chi in merito ne sa' tanto di piu'!

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

La DSL, pardon l'ADSL. Dovrebbe già essere diritto del cittadino parallelamente legata al diritto di informazione già presente nella nostra costituzione...
Per esempio, le parabole sui terrazzi delle famiglie immigrate che servono a garanzia di detto diritto (oltre ad essere un palese riconoscimento etnico) sono a spese dei comuni, che già hanno difficoltà economiche.
L'ADSL sgraverebbe anche questo tipo di costi al Paese, con tutta probabilità crescerebbe pure l'informazione e di conseguenza la cultura (vedi nord-europa).
Qui invece si decide di investire nel digitale terrestre, ormai ritenuto obsoleto (vedi nord-europa) rimpiazzato proprio dalla rete.
Purtroppo i nostri governatori non comprendono le tecnologie più nuove della "leva"...

Anonimo ha detto...

L'Italia è stata sinora uno stato industrializzato, ma ora che l' "Industria" sta emigrando, bisogna puntare anche verso questo settore. Senza ombra di dubbio.

Anonimo ha detto...

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