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sabato, novembre 18, 2006

Second Life

Ultimamente i media hanno ripreso a dedicare grande attenzione ai fenomeni sociali ed alle "conversazioni" che avvengono in rete.
Questa settimana su L'Espresso c'e' un articolo dedicato a Second Life www.secondlife.com
Ora non voglio parlarvi di Secondlife dal punto di vista marketing e advertising, potrei raccontarVi del fatto che per adidas Isobar ha aperto un negozio in Linden Town...ma non e' questo davvero di cui vi voglio parlare...le mie domande sono perche' e come si fa?
Perche' secondo Voi 1, 5 milioni di persone hanno deciso di vivere un seconda vita in Linden Town?...e poi, come fanno a passare molte ore della loro giornata in Linden Town?
Io ho acquisito la cittandinanza in Secondlife, mi chiamo Layla Santos, e l'ho fatto per una questione professionale, ma vi assicuro che pur avendo un committment cosi' forte, non riesco a viverla.
Eppure sembra siano tutte persone "normali" i cittadini di Linden Town, ma come fanno?...forse che li' in Linden Town abbiano inventato la macchina del tempo e ancora noi non lo sappiamo?

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Se qualcuno dovesse presentarmi il conto totale delle ore che nella mia vita ho "perso" in mondi virtuali, in 2D o in 3D (non giochi di ruolo, che non mi interessano), dal 1997 a oggi, penso che sverrei.

Da The Palace, a Viscape, a Cybertown, agli Active Worlds, al piu' recente Italcity, a cose sconosciute e poi cassate - con mio grande dolore - come il grande V-chat di Microsoft, per anni le mie nottate (anche alzandomi apposta di notte) sono passate li'.

Come del resto sui sistemi di chat e di messaging piu' diffusi.

Non si puo' spiegare perche' questi ambienti sono "sticky". O, meglio: se non ne sei stata catturata e' impossibile spiegarti perche' hanno qualcosa di speciale: sei un caso disperato.
;-)

Su Second Life... e' stupendo. Solo per fare il percorso di prova, come non pagante, e qualche giretto, ci vogliono un paio di giorni. Se inizi a costruirti una casa - e intendo: con le tue personali manine, non facendola fare a un altro - secondo me divorzi. Vedove bianche dell'on line, scrivono i giornali a proposito dei maschi catturati dal chat. Credo che sia plausibile anche il viceversa.

L'unico grande handicap di Second Life e' che se non hai un Pc potente, Adsl a 4 Mbps _e_ una buona scheda grafica e' lento, e' lento... Gli Active worlds al confronto erano delle schegge gia' anni fa. Per non parlare di The Palace.

Pero'... a gennaio esce Windows Vista, che e' 3D e vuole una scheda grafica, poi ci sono in arrivo i processori duo e quad, e per Adsl ci sono gia' le 20 Mbps. Hmmmm... forse tra un paio di anni i mondi 3D diventeranno un'interfaccia abituale quanto i browser Web, anche se non per tutto.

Io non faccio scommesse, dopo anni che ho visto delle grandi promesse 3D, comprese quelle di grandi come Macromedia, Adobe e Intel, massacrate dal disinteresse degli utenti e degli investitori, pero'....


Ciao, Fabio 3D.

Anonimo ha detto...

Se qualcuno dovesse presentarmi il conto totale delle ore che nella mia vita ho "perso" in mondi virtuali, in 2D o in 3D (non giochi di ruolo, che non mi interessano), dal 1997 a oggi, penso che sverrei.

Da The Palace, a Viscape, a Cybertown, agli Active Worlds, al piu' recente Italcity, a cose sconosciute e poi cassate - con mio grande dolore - come il grande V-chat di Microsoft, per anni le mie nottate (anche alzandomi apposta di notte) sono passate li'.

Come del resto sui sistemi di chat e di messaging piu' diffusi.

Non si puo' spiegare perche' questi ambienti sono "sticky". O, meglio: se non ne sei stata catturata e' impossibile spiegarti perche' hanno qualcosa di speciale: sei un caso disperato.
;-)

Su Second Life... e' stupendo. Solo per fare il percorso di prova, come non pagante, e qualche giretto, ci vogliono un paio di giorni. Se inizi a costruirti una casa - e intendo: con le tue personali manine, non facendola fare a un altro - secondo me divorzi. Vedove bianche dell'on line, scrivono i giornali a proposito dei maschi catturati dal chat. Credo che sia plausibile anche il viceversa.

L'unico grande handicap di Second Life e' che se non hai un Pc potente, Adsl a 4 Mbps _e_ una buona scheda grafica e' lento, e' lento... Gli Active worlds al confronto erano delle schegge gia' anni fa. Per non parlare di The Palace.

Pero'... a gennaio esce Windows Vista, che e' 3D e vuole una scheda grafica, poi ci sono in arrivo i processori duo e quad, e per Adsl ci sono gia' le 20 Mbps. Hmmmm... forse tra un paio di anni i mondi 3D diventeranno un'interfaccia abituale quanto i browser Web, anche se non per tutto.

Io non faccio scommesse, dopo anni che ho visto delle grandi promesse 3D, comprese quelle di grandi come Macromedia, Adobe e Intel, massacrate dal disinteresse degli utenti e degli investitori, pero'....


Ciao, Fabio 3D.

Fabio Metitieri ha detto...

Scusa, Blogger fa schifo, per i commenti.


Ciao, Fabio.

Destiny ha detto...

Ciao Fabio, grazie per avermi risposto anzitutto, ne approfitto visto che tu te ne intendi di questi mondi virtuali. Io volevo porre la questione sotto il profilo antropologico oltre che sociologico e mi domando se stiamo andando incontro ad una nuova era dove i sensi per gli uomini (e le donne) non siano piu'cosi' importanti al punto di trovare che, anche attraverso la realta' virtuale, si possa vivere una vita, magari una seconda vita, ma sempre di vita stiamo parlando, (tempo, spazio e la completezza dei cinque sensi), tutto sia cosi'gratificante. Tu dici che hai passato moltissimo tempo all'interno di queste realta' virtuali e cosi' molte persone come te stanno facendo nel mondo. Certo 1,5 mio di persone confronto a oltre 5 miliardi possono considerarsi un'eccezione o un'avanguardia ma se questa e' la direzione, se questo e' un trend, mi domando il perche'... sai come si dice, il gioco e' bello quando dura poco. Secondlife mi pare sia molto piu' che un gioco per tante persone e la cosa mi "preoccupa" un po'...btw...spero di rimanere a lungo un caso disperato, come dici tu, personalmente cerco sempre di evitare situazioni che creino "dipendenza".

Anonimo ha detto...

io sono curioso come una scimmia e anche io ho voluto provare 'sto "second life", ma ho resistito 15 minuti :)

Sarà perché non capivo niente all'inizio... ma appunto l'inizio non mi è sembrato un granché. Dite che devo insistere?

Il successo di second life mi pare ovvio: costruirsi una realtà a quella alternativa che, per una ragione o per l'altra, non sembra del tutto soddisfacente... o no?

Anonimo ha detto...

Aghost, se non hai pazienza dovresti attrezzarti: Pc potente, Adsl a 4 Mbps e una buona scheda grafica.

Layla, il discorso sarebbe lungo... io ho scritto un libro con un paio di capitoli dedicati a queste cose, e che adesso e' gia' alla terza versione.

Nel chat e nel messaging di certo prevale la voglia di avere nuovi contatti, per cui non ci trovo nulla di strano o di pericoloso, anzi. Nei giochi di ruolo prevale invece la voglia di giocare e vincere, ma anche in questo caso, giocando, si fanno incontri, si discute e si comunica, il che rispetto alle vecchie play station stand alone e' un grosso passo avanti, in termine di apertura e di socialita'.

Second life sta un po' a meta' strada, direi, tra la voglia di fare e la voglia di comunicare.

In ogni caso, l'Internet addiction non esiste e a chi non e' gia' affetto da gravi patologie queste cose non fanno male.

E adesso vediamo se riesco a pubblicare questo commento in una copia sola...
;-)

Ciao, Fabio.

Anonimo ha detto...

Anche io mi sono chiesto sin dall'inizio che cosa spinga le persone a passare tutto quel tempo in Second Life. Ora passo parte della mia vita laggiù, e ho scoperto molte cose interessanti. Non è per niente solo un gioco (lo dico da ex-giocatore accanito), è un software relazionale, è un ambiente abitabile e plasmabile.

E' divertente, si impara a modellare le cose, a usarle, e a utilizzarle in modo alquanto bizzarro (a me le prime volte è capitato di 'indossare' una moto o una lampada, etc. ^___^ ). Contiene gli elementi attrattivi del gioco, ma anche delle chat, e nel contempo è qualcosa di più, qualcosa che lascia intendere che c'è sempre dell'altro.

Più che altro, bisognerebbe forse riflettere sul fatto che là dentro nessuno sembra vecchio, non ci sono bambini, non si muore mai...

Per quanto riguarda il discorso sui sensi, che è infinitamente complesso, posso dire che personalmente ritengo sia il contrario di quel che tu provi a suggerire, Layla: sono tra quelli che pensano che le nuove tecnologie seguano in qualche modo un percorso di 'rimediazione' della vita reale, inseguendo in casi come questo una riproduzione 'fedele' o realistica del mondo. Si pensi solo al cronista della Reuter pagato per lavorare mezza giornata nell'edificio dell'azienda in SL... Proprio pensando alla potenza di calcolo e di banda richiesta da Second Life, si potrebbe anche pensare che questa è la volta buona per la diffusione di massa di interfacce come caschi e guanti...

ciao
mario

Anonimo ha detto...

Ciao, Layla,

anche io (non saro' il solo) come te, mi chiedo cosa ci sia di "magico" in un sito come Linden, e comunque anche se mi ci sono affacciato solo una o due volte, me ne sono ritratto sia perche' le mie visite in rete sono sempre mordi-e-fuggi, sia perche' intuisco che probabilmente un "oggetto" come Linden puo' "prenderti" davvero. Mi sembra che con questo cyber-mondo si stia verificando una specie di inversione: non è tanto (o non è solo) il mondo reale a immergersi nel virtuale, ma e' il virtuale a irrompere nel reale, se e' vero che Linden ha notevoli ripercussioni anche sul mondo concreto: per esempio, si acquistano "oggetti" virtuali, "costruiti" all'interno dei Linden (oggetti fatti di "nulla") con soldi "reali", e cosi' via. Forse la mia ritrosia a entrarci e', come accennavo, solo paura di esserne a mia volta "risucchiato":-) Comunque qualche parola in piu' su cosa sia Linden puoi trovarla (se non l'hai gia' trovata o letta altrove) qui:
http://www.videoludica.com/news.php?news=246
Ciao e buona navigazione a tutti...
Vittorio C.

Icelord ha detto...

Second Life non è un MMOG tradizionale. Tutti gli altri giochi on-line hanno uno scopo ben preciso, qui lo scopo... non c'è.
E' proprio come una vita vera, lo scopo devi dartelo tu. Se ti interessa e trovi qualcosa di interessanti resti in gioco attivamente altrimenti vai via o resti ai margini.

A me meraviglia il risalto che sta ricevendo in questi ultimi due mesi questo prodotto, stiamo parlando di 1,5 Milioni di utenti nel mondo, sono briciole in effetti. Il primo MMOG al mondo è Word of Warcraft con più di 6 milioni di abbonati, ma è un gioco a tutti gli effetti, non ha la pretesa di diventare una vita digitale, anche se per qualche giocatore lo è a tutti gli effetti.

La cosa che mi incuriosisce però è questo interesse di grandi società che investono in questo mondo digitale.
A mio modo di vedere è ancora troppo presto ed è anche pericoloso poggiarsi a questa economia virtuale che si sta creando, perchè potrebbe collassare tutto da un momento all'altro. Parliamo di oggetti virtuali non reali.
Se la gente si basa sulla vendita delle scarpe che costruisce in gioco, nel momento in cui ci sarà qualcuno in grado di clonare il proprio prodotto a costo 0 (non ci sono materie prime vere e proprie da comprare) cosa succederà?
Qualche giorno fa si parlava proprio di un software che permetteva il clone degli oggetti.

E poi in caso di disservizi cosa può succedere? In che modo l'economia del gioco ne risentirebbe?

Per ora sto a guardare come si evolve il prodotto cercando di starne lontano. Sono già stato risucchiato per un anno e mezzo in WoW e per ora preferisco la real life ;)

Di sicuro ci saranno risvolti interessanti e questa dei mondi virtuali che vanno oltre il semplice gioco è un argomento da non chiudere nel cassetto ma da tenere sott'occhio.

Fabio Metitieri ha detto...

Icelord, a parte il fatto che finalmente, con anni di ritardo, qualcuno, sia tra gli accademici sia tra i markettari, si sta rendendo conto che questi ambienti possono essere usati per simulazioni a scopo di studio o di rilevamento (che poi ci riescano e' da vedere...), direi che siamo di fronte al tentativo dell'economia reale di entrare nel virtuale.

Chi ha un padiglione in SecLife fa pubblicita' ai suoi prodotti "veri". Dell vendera' Pc, Amazon gia' ora vende libri. Sabato notte sono stato a due concerti live, su Seclife, in cui gli sconosciuti performer tentavano di vendere i loro "reali" Cd. Come dire: coda lunga: io suono gratis ma se sono veramente bravo riesco a vendere, prima qui e poi anche fuori.

Insomma, li' dentro ci sono persone vere con soldi veri... E lasciate da parte i pregiudizi, per una volta, e rendetevi conto che i luoghi on line sono luoghi, percepiti come tali, dove si puo' fare di tutto. Dal sesso, al lavoro, a una qualsiasi attivita' produttiva o commerciale.

Io, che ho passato da tempo la fase di stupore per i mondi virtuali, non mi sento in un'irrealta', in questi posti. A un concerto ascolto la musica, guardo quanta gente c'e'. Come potrei fare in un locale a Milano. In libreria valuto come mi presentano i libri, e se si puo' chiacchierare con gli altri avventori, o se ci sono sconti. La virtualita' si dimentica, almeno in queste attivita'.

L'essere avatar rientra prepotentemente nel contesto solo quando ci si rapporta agli altri in mood piu' impegnativo. Ma su questo terreno... sono anni che tutti usiamo chat e messenger, o dating service e reti sociali, e gia' sappiamo gestire un rapporto che non ha una dimensione di face value...

Ciao, Fabio.

Icelord ha detto...

Ciao Fabio,

non ho nessun pregiudizio verso questi "giochi", li conosco e li seguo, anche se a molti non ci gioco in prima persona, purtroppo il tempo è l'unica cosa che ancora non si può acquistare.

Ho lavorato (e continuo a farlo ancora adesso in effetti) nel mondo dei videogiochi, quindi non mi meraviglio più di nulla.

Il mio appunto era relativo al fatto che il link tra realtà virtuale e "real life" è ancora precario e che, entusiasmi a parte, c'è da andarci con in peidi di piombo, proprio perchè si rischiano di perder anche soldi veri, oltre che di guadagnarli.

Se tu vai ad un concerto reale sei comunque immerso in un mondo che ti richiede di interagire fisicamente e mentalmente con gli oggetti che ti circondano e con le altre persone.

Un metamondo può portare all'isolamento fisico perchè la maggior parte delle cose di cui hai bisogno o ti interessano sono accessibili attraverso il tuo avatar.
Mi rendo conto che forse può sembrare esagerato, ma l'evoluzione corretta per il metamondo di Second Life può essere non quella del gioco MMOG ma quella di interfaccia ad un nuovo modello di Internet, dove al posto del browser hai il client del gioco ed al posto dei siti hai dei luoghi virtuali in 3D dove interagire.
Un negozio, una stanza con monitor o manifesti, una hall per i concerti, ecc...

Tutto però deve essere inteso come un modo diverso di navigare e di fruire la rete (e di lavorare per chi offre servizi).
Inoltre il sistema, se deve avere innesti sull'economia reale, dove circolano soldi e beni veri, deve essere blindato e deve avere una struttura economica interna (virtuale) coerente ed esente da BUG.

Cosa accadrebbe nel mondo se ad un certo punto un'azienda dall'oggi al domani cominciasse a produrre auto ad idrogeno e mettesse ovunque anche i distributori?
La tecnologia c'è, ma per una questione economica il passaggio dovrà essere spalmato in più tempo per permettere alle economie di equilibrarsi (ed alle lobby ed industrie di non crollare da un giorno all'altro).

Ecco, in un metamondo potrebbero esserci invece scossoni di questo tipo senza mediazioni ed a quel puto cosa succederebbe a chi ha investito in quella realtà parallela?

Scusate forse sto andando un po' OT.

Anonimo ha detto...

Penso che a quelli che stanno investendo in Second Life (e che ci sono gia': 10 milioni di dollari in due anni preannunciati da Ibm sul 3D in genere, per esempio, o Amazon che e' azionista di Second Life gia' da tempo) capitera'... quello che puo' capitare nella realta' economica "vera", solo in scala per ora piu' ridotta.

Quanti si sono rotti le ossa con lo scoppio della bolla nel 2000? O, per restare fuori dagli affari Internet-related, con Enron o Parmalat?

Quanto ai rischi di isolamento... leggo da anni tutte le monografie che escono sull'Internet addiction, o che le commentano.

Siamo seri... Internet e' usata da qualche centinaio di milioni di persone, da parecchio, ormai. I giochi di ruolo on line, tutti insieme, hanno almeno una decina di milioni di affezionati. Per i messenger e i chat, siamo sul centinaio di milione di utenti, credo. E i malati, gli asociali, stanno forse riempiendo i nostri ospedali?

Per l'Italia si continuano a riportare in tutto solo sei casi che - secondo chi ci crede - sarebbero di addiction... Sei, non seimila e neppure sessanta.

Quanto all'interfaccia 3D per il browsing, le ho viste fallire tutte, dalle prime dell'Unione Europea (per il servizio Echo) verso il '97. O, nello stesso periodo, gli aspirapolveri animati di Black & Decker. Quindi non faccio scommesse. Di certo Second Life e' troppo pesante, per ora.

Ciao, Fabio.

Anonimo ha detto...

Per quanto mi riguarda, queste "esperienze" non mi attraggono molto. Mi sembra di vedere "Vanilla Sky" dove al protagonista gli viene venduta la "vita migliore" in un mondo parallelo.

Io non sono psicologo, ma mia madre si ;). Temo che questi "strumenti" che richiedono un nostro coinvolgimento talmente completo da "vivere" in un parallel world siano pericolosamente alienanti. Temo, ma è squisitamente una mia opinione non supportata da "studi", che abituandoci a conoscere persone in maniera vicaria non saremo più adeguati a conoscerle nella vita reale; oltre ovviamante al fatto che passando la maggior parte del nostro tempo libero in una vita parallela, tralasciamo la vita reale.

Lavorando con/su e per internet ho provato a farmi un giro (giusto per capire cosa sia), è interessante, ma per me finisce lì. Ma non per partito preso, ma proprio perchè non mi affascina.

Preferisco sempre di più la vita reale, il sole, la pioggia e gli incontri casuali fatti al semaforo o su una panchina al parco :D

Anonimo ha detto...

Nuove interfacce per nuovi mondi?

Ecco qui:

http://www.3dconnexion.com/products/3a1d.php

La 3D Connexion è della Logitech. Pare che avessero in mente proprio Second Life...

Ciao
Mario

Anonimo ha detto...

Ciao Layla,

anche io sono entrato incuriosito in SL e ne sono rimasto deluso. Sulla carta è una cosa straordinaria, ma poi lo ho trovato lento, e pieno, anzi strapieno di cinema con film adult, slot machine e casinò... Per me il primo approccio è un pò come le prime pagine di un libro, se nelle prime 30 non mi cattura resta a fare la polvere sul comodino per mesi e mesi. Letti tutti i vostri post però mi sono ripromesso di tornare con calma e dargli un'altra possibilità. A presto

Anonimo ha detto...

Salve ragazzi, ho un parente che oramai dedica la sua intera vita a Second Life e si fa continuamente ingannare da falsi amori virtuali e false preomesse lavorative.
Le sue condizioni fisiche peggiorano, non dorme piu' mangia poco e beve poco e, sporatutto si fa' infinocchiare da gente balorda che gli dà false promesse dicendogli che con Second Life crescerà.
Chi puo' darmi un consiglio!?
Anonimo123

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente il suo punto di vista. Ritengo che questa sia un'ottima idea. Pienamente d'accordo con lei.
Assolutamente d'accordo con lei. In questo nulla in vi e 'una buona idea. Mi associo.